I giudici hanno anticipato ad oggi la morte di Indi Gregory. Pro Vita: morirà per soffocamento

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AgenPress – I macchinari che tengono in vita la piccola Indi Gregory, la bimba inglese di 8 mesi affetta da una gravissima malattia mitocondriale, verranno staccati intorno alle ore 11,00 inglesi (le 12,00 italiane).

Lo fa sapere l’avvocato Simone Pillon che, insieme al portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus Jacopo Coghe, sta seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda, in contatto con i legali inglesi e la famiglia della piccola.

“La decisione dei giudici inglesi di procedere alla sospensione dei sostegni vitali per la piccola Indi nonostante la possibilità dell’ospedale Bambino Gesù di Roma di assicurarle le migliori terapie palliative e nonostante il conferimento della cittadinanza italiana, sono una sconfitta per l’umanità, per la medicina, per la scienza e per la civiltà occidentale”, ha aggiunto.

“Ringraziando il governo italiano per tutto ciò che ha fatto per provare a salvare la vita della piccola Indi – afferma Coghe – auspichiamo la promozione in tempi brevi di un accordo politico istituzionale bilaterale tra Italia e Regno Unito che permetta in futuro ai genitori che lo vogliano di portare i loro figli malati a essere curati in Italia per evitare vicende simili a questa”.

La decisione per Indi Gregory, sottolinea, “è stata presa sulla base di parametri di dignità della vita totalmente eutanasici che ci fanno ripiombare nei periodi più bui della nostra storia recente. Una bambina oggi morirà per soffocamento non a causa della sua malattia ma perché un giudice ha impedito ai suoi genitori di aiutarla a respirare. Indi Gregory si unisce a Charlie Gard, Alfie Evans e Isaiah Haastrup nella schiera di piccoli bambini inglesi che il servizio sanitario britannico e la magistratura britannica hanno considerato indegni di vivere nonostante la possibilità effettiva delle migliori cure palliative e dell’amore dei loro genitori”.

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