AgenPress. “Oltre l’87% di tutti gli edifici scolastici della Striscia di Gaza sono stati danneggiati o distrutti, secondo le stime del Cluster Istruzione, di cui fa parte l’UNICEF. Tutte le scuole sono state chiuse per 625.000 studenti per sei mesi.
Tutte le università di Gaza sono state distrutte”, ha sottolineato il Portavoce dell’UNICEF Italia Andrea Iacomini.
Nelle ultime due settimane, l’UNICEF ha portato nella Striscia di Gaza 81 camion con nuove forniture essenziali di emergenza, tra cui 15.000 confezioni di biscotti ad alto contenuto energetico, 3.700 cartoni di alimenti terapeutici pronti all’uso, 25.400 articoli sanitari, 12.500 kit per l’igiene, 3.100 confezioni di prodotti per l’igiene personale delle ragazze, 6.000 teloni di plastica e 1.300 set di abbigliamento.
Fra il 4 e il 17 aprile, l’UNICEF e i suoi partner hanno monitorato 43.300 bambini di età compresa tra i 6 e i 59 mesi con screening per la malnutrizione. Fra questi, sono stati identificati 2.900 bambini con malnutrizione acuta, che ora ricevono cure con il sostegno dell’UNICEF. La classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (IPC) ha previsto che 1,1 milioni di persone affrontano livelli catastrofici di fame (IPC fase 5) e sono a rischio di carestia nella Striscia di Gaza, il numero più alto di persone mai registrato in questa categoria dal sistema IPC.
Fino a 6.000 pacchi di prodotti per l’igiene personale delle ragazze adolescenti sono stati distribuiti dai partner dell’UNICEF e comprendono, ad esempio, assorbenti igienici, biancheria intima, una sciarpa e un fischietto.
In Cisgiordania, l’UNICEF ha fornito servizi essenziali di protezione dell’infanzia, tra cui primo soccorso psicosociale, supporto per la salute mentale e psicosociale, e servizi legali a 1.202 persone, tra cui 797 bambini (132 ragazze) e 405 persone che si occupano di loro (239 donne).