AgenPress – “E’ fuori discussione che i Paesi del G7 e l’Ue continueranno a sostenere l’Ucraina fino a quando sarà necessario per raggiungere una pace giusta. Al tempo stesso, si discute su come andare avanti su una decisione che l’Unione europea ha già preso di utilizzare gli extraprofitti degli asset russi immobilizzati”.
Lo ha detto il commissario Ue agli affari economici, Paolo Gentiloni, parlando al G7 Finanze.
Sull’utilizzo dei profitti degli asset russi a favore dell’Ucraina, “ci sono ancora molti dettagli da chiarire e approfondire, ma la direzione di marcia è interessante e nel medio periodo penso possa portare ad un accordo al G7 in Puglia”.
“Stresa – ha detto facendo riferimento alla sede del vertice in corso – servirà alla sostanza di questo processo, penso che la conclusione politica ha bisogno ancora di un po’ di lavoro e penso che la sede ideale sia quella politica tra meno di un mese in Puglia”.
“Sapete che qualche giorno fa abbiamo concluso la procedura che consentirà di dare all’Ucraina quest’anno tra i 2,5 e i 3 miliardi, ma la discussione è come riuscire a massimizzare questo meccanismo di utilizzo degli extraprofitti per fare fronte alle esigenze di bilancio dell’Ucraina che sono grosso modo corrisposte nel 2024 ma che potrebbero diventare di nuovo impegnative nel 2025 e oltre. Tutti speriamo che la guerra si concluda prima, – ha precisato il commissario – ma l’unica condizione vera per poter arrivare a una conclusione giusta è proseguire nel sostegno all’Ucraina”.
Sul merito Gentiloni ha parlato di “un clima di convergenza positivo”, anche se l’accordo sarà possibile non ora ma probabilmente al G7 dei capi di Stato di metà giugno. L’Ue ha separato “legalmente” gli extraprofitti dagli asset russi sovrani, “l’ha definita giuridicamente e sulla base di questa separazione ha deciso di poterli utilizzare quest’anno.
La scommessa – ha aggiunto – è: questi extraprofitti legalmente separati dagli asset possono essere la base per un prestito o un’anticipazione più consistente? E’ il tema su cui si sta lavorando, chi può realizzare questa operazione, se gli Stati Uniti, l’Unione europea, si sta discutendo. Tutti hanno le loro regole”. La soluzione migliore per il commissario europeo sarebbe “scegliere il metodo più sicuro e rapido, una volta che abbiamo stabilito che stiamo parlando degli extraprofitti e non di confisca o di intaccare gli asset in quanto tali, perché sono due cose dal punto di vista giuridico internazionale molto diverse”.