Il ruolo del Presidente della Repubblica: da Ciampi, promotore del rilancio delle ritualità civili, a Mattarella, custode dell’unità nazionale e pilastro della democrazia.
L’evento del 10 dicembre 2024, organizzato a Roma dalla Fondazione Insigniti OMRI e dalla Prefettura, prende spunto dalla svolta di Ciampi per riflettere sull’eredità del suo settennato e sul contributo dei suoi successori
AgenPress. Il 10 dicembre 2024, alle ore 17:00, presso Palazzo Valentini, si terrà l’evento intitolato La svolta di Ciampi: la riscoperta e la valorizzazione delle ritualità civili repubblicane, organizzato dalla Fondazione Insigniti OMRI in collaborazione con la Prefettura di Roma.
Questo incontro intende riflettere sul profondo rinnovamento dell’identità nazionale promosso durante il settennato del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, per poi estendere la riflessione ai contributi dei suoi successori. Sarà infatti un’occasione per evidenziare come i Presidenti Napolitano e Mattarella abbiano raccolto e rilanciato questa eredità, consolidando la valorizzazione delle ritualità civili e riaffermando il senso di unità nazionale e memoria collettiva.
Per inquadrare adeguatamente il tema, Costantino Del Riccio, Presidente del Comitato Consultivo della Fondazione Insigniti OMRI per la Comunicazione Istituzionale, ci offre un prezioso contributo sul ruolo e sulle attribuzioni costituzionali del Presidente della Repubblica.
In Italia, questa figura rappresenta un pilastro essenziale del sistema democratico, simbolo di equilibrio e garante dell’unità nazionale. Come previsto dalla Costituzione, il Presidente si pone trasversalmente rispetto ai tre poteri dello Stato – legislativo, esecutivo e giudiziario – agendo come arbitro della democrazia e custode dell’equilibrio istituzionale.
Ruolo e attribuzioni costituzionali.
Il Presidente della Repubblica ha il compito di: Legislativo: sciogliere le Camere, indire nuove elezioni, nominare senatori a vita e promulgare le leggi. Esecutivo: nominare il Presidente del Consiglio e i Ministri su proposta di quest’ultimo, nonché presiedere il Consiglio Supremo di Difesa in qualità di Capo delle Forze Armate. Giurisdizionale: designare cinque giudici della Corte Costituzionale, presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura e concedere la grazia o commutare pene.
Il Presidente come arbitro imparziale.
La metafora dell’arbitro descrive con efficacia la funzione del Presidente: garante dell’equilibrio istituzionale, chiamato a operare con imparzialità, mettendo da parte convinzioni personali e appartenenze politiche. In un panorama politico spesso polarizzato, questa neutralità permette al Presidente di promuovere il dialogo e la cooperazione, salvaguardando il sistema democratico.
Gestione delle crisi e mediazione.
Nei momenti di crisi istituzionale, il ruolo del Presidente si intensifica: è chiamato a intervenire per ricomporre fratture e favorire il funzionamento delle istituzioni. Il suo intervento, pur privo di un potere di governo diretto, si fonda sulla difesa dei principi costituzionali e sull’autorità morale che la carica gli conferisce.
La promulgazione delle leggi: dovere e limiti.
Tra le attribuzioni del Presidente, la promulgazione delle leggi merita un’attenzione particolare. Secondo l’articolo 74 della Costituzione, il Presidente ha l’obbligo di promulgare le leggi approvate dal Parlamento, salvo evidenti violazioni della Costituzione. In tal caso, può rinviare il testo alle Camere, accompagnandolo con un messaggio che ne spiega le ragioni. Tuttavia, se il Parlamento riapprova la legge nello stesso testo, il Presidente è tenuto a firmarla, anche se non la condivide.
La promulgazione dissenziente.
In tempi recenti, si è consolidata una prassi non prevista formalmente dalla Costituzione: la promulgazione dissenziente. Questa consente al Presidente di esprimere rilievi critici su una legge, senza bloccarne l’entrata in vigore. Tali osservazioni, espresse in lettere indirizzate alle Camere e al Governo, rappresentano un richiamo autorevole e possono orientare il dibattito parlamentare verso interventi correttivi.
Simbolo di equilibrio e garante dell’unità.
Il Presidente della Repubblica svolge un ruolo unico e delicato: deve anteporre l’interesse nazionale alle proprie convinzioni personali, promuovendo il rispetto della Costituzione e il corretto funzionamento delle istituzioni. È il garante ultimo di una democrazia che, pur fondata sulla divisione dei poteri, trova nel dialogo e nella cooperazione la chiave per affrontare le sfide più complesse.
Un ruolo cruciale in questo secolo.
I Presidenti della Repubblica del XXI secolo hanno interpretato questo incarico con grande senso di responsabilità, dimostrando autorevolezza nei momenti di crisi e contribuendo a consolidare il rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini. La loro capacità di agire come mediatori esperti, anche in contesti politici e sociali difficili, ha rafforzato il ruolo del Quirinale come punto di riferimento per la stabilità e la legalità.
Con queste premesse, possiamo riflettere sul contributo decisivo di Carlo Azeglio Ciampi, che durante il suo settennato ha segnato una svolta storica nella valorizzazione delle ritualità civili della Repubblica, riaffermando il senso di unità nazionale e l’importanza della memoria collettiva.