Verso una tregua storica a Gaza: accordo Israele-Hamas e rilascio degli ostaggi

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AgenPress. Negli ultimi giorni è emersa la possibilità concreta di una svolta nel lungo e drammatico conflitto tra Israele e Hamas. Secondo quanto annunciato dal presidente statunitense Donald Trump, Israele e Hamas hanno raggiunto un’intesa preliminare — la “prima fase” di un piano di pace per Gaza — che prevede, tra gli altri punti, il rilascio degli ostaggi israeliani ancora in vita e un parziale ritiro delle forze israeliane.

Secondo fonti vicine ai negoziati, gli ostaggi ancora vivi — circa 20 persone — dovrebbero essere liberati entro sabato. I corpi degli ostaggi deceduti verrebbero restituiti in una fase successiva, in più tranche.

L’accordo, mediato da Egitto, Qatar e altri attori internazionali, pone le basi per una tregua più ampia e per la consegna di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Ecco i principali termini finora resi noti:

Rilascio ostaggi. Circa 20 ostaggi viventi israeliani dovrebbero essere rilasciati entro sabato. I restanti ostaggi deceduti saranno restituiti in tappe successive.
Ritiro israeliano. Le forze israeliane si ritireranno fino a una “linea concordata”, come parte della prima fase.
Scambio prigionieri. Israele dovrebbe rilasciare prigionieri palestinesi — inclusi sia detenuti condannati a pene gravi arrestati durante il conflitto — in cambio degli ostaggi.
Tregua e aiuti. L’accordo prevede una cessazione delle ostilità (almeno temporanea) e il ripristino dell’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Il Segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha espresso accoglienza all’accordo, invitando le parti a rispettare pienamente i termini e assicurando che la liberazione degli ostaggi sia condotta con dignità.

In Israele, le famiglie degli ostaggi hanno reagito con emozione, speranza e cautela, consapevoli delle insidie che restano nei dettagli dell’accordo.

Tuttavia, permangono molte incognite: la demilitarizzazione di Hamas, il futuro assetto politico e amministrativo di Gaza, la tempistica precisa dei rilasci, il monitoraggio internazionale dell’accordo e la fiducia delle parti coinvolte.

Se il rilascio degli ostaggi previsto per sabato si realizzerà senza intoppi, sarà un momento storico di sollievo per molte famiglie e un segnale potente verso una tregua duratura. Ma una pace reale richiederà ben più di questo: il disarmo, la ricostruzione, la giustizia, il riconoscimento politico sono sfide ancora aperte.

 

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