Israele. L’Alta Corte annulla la legge per l’abrogazione della clausola di ragionevolezza voluta da Netanyahu

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress –  L’Alta Corte di Giustizia annulla la legislazione approvata all’inizio di quest’anno che limitava il controllo giudiziario del governo, annullando per la prima volta nella storia di Israele un elemento di una delle sue leggi fondamentali quasi costituzionali.

La Corte si è divisa quasi a metà sulla legislazione altamente controversa, che ha eliminato l’uso giudiziario dello standard di “ragionevolezza” – l’unica legge significativa dell’agenda di revisione giudiziaria del governo ad essere stata approvata finora. Otto giudici votano a favore dell’abrogazione della legge, mentre sette votano per sostenerla.

La sentenza conferma in un precedente legale la tesi dell’Alta Corte secondo cui essa ha, in circostanze limitate, il diritto di annullare le Leggi Fondamentali, nonostante queste costituiscano la base dell’autorità per tutte le istituzioni statali, compresa la Corte.

Dodici dei 15 giudici concordano sul fatto che la corte ha l’autorità di annullare le leggi fondamentali.

La legge sulla ragionevolezza, approvata a luglio come emendamento alla Legge fondamentale: la magistratura, vieta a tutti i tribunali, compresa l’Alta Corte, di deliberare e pronunciarsi contro decisioni governative e ministeriali sulla base del criterio giudiziario di ragionevolezza.

I firmatari contro la legge, così come il procuratore generale Gali Baharav Miara, hanno sostenuto che essa ha rimosso i guardrail cruciali che proteggono la democrazia israeliana e dovrebbe quindi essere abbattuta; il governo ha sostenuto che lo standard conferiva alla Corte un margine troppo ampio per intervenire nelle decisioni politiche che dovrebbero essere di competenza esclusiva del governo, e che la corte non aveva l’autorità di abrogare le leggi fondamentali in primo luogo.

 

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -