AgenPress – “Grande imbarazzo per Toninelli in aula. Io ero in quel governo e ricordo benissimo ciò che accadeva: i ministri competenti andavano a discutere con Conte e Salvini di queste vicende poco prima del Consiglio dei ministri e noi ministri non competenti su queste questioni aspettavamo per ore che loro decidessero”.
Così l’ex ministro alla Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno legale di Matteo Salvini a Catania in conferenza stampa, dopo l’udienza preliminare sul caso Gregoretti.
“Prendevano tutte le decisioni insieme – ha aggiunto – erano un gruppetto: Toninelli, Moavero, il presidente Conte, Salvini e Di Maio. Io che non facevo parte di quelle riunioni ricordo lucidamente che scrivevo a casa che avrei ‘fatto notte’ perché nella stanza accanto stavano decidendo chi fare sbarcare e chi noi. Io c’ero e so come inseguivano Salvini. Ho apprezzato l’allora ministro Trenta, che come me faceva parte dei ministri che non decidevano”.
“Il giudice di Catania aveva ritenuto utile per la ricostruzione dei fatti acquisire dai ministeri componenti i documenti capaci di ricostruire quanto avvenuto con il governo Conte 1 e 2. Siamo rimasti molto perplessi dal fatto che la documentazione pervenuta è parziale e lacunosa”, ha aggiunto Bongiorno.
“Non consente affatto in maniera completa di accertare quanto avvenuto. Dai ministeri sono arrivati schede operative degli sbarchi, non hanno inviato altro sul ruolo del premier e del ministro degli Esteri. La documentazione sullo scambio di mail a me è arrivata ma non è stata al Gup”.