AgenPress – Jacob Chansley, lo “sciamano QAnon’ diventato il volto e il simbolo dell’assalto al Congresso del 6 gennaio da parte dei sostenitori di Donald Trump, ha ricevuto una condanna ad oltre tre anni di prigione.
In precedenza si è dichiarato colpevole di un reato di ostruzione in un procedimento ufficiale.
La sua condanna è tra le più lunghe finora pronunciate in relazione ai disordini.
Oltre alla sua pena detentiva, Chansley è stato condannato a 36 mesi di libertà vigilata e deve pagare $ 100 (£ 74) in restituzione.
Il 34enne è diventato una delle figure più riconoscibili dell’assedio dopo essere stato raffigurato con le corna e un copricapo di pelle d’orso, con una bandiera degli Stati Uniti dipinta sul viso. Si definiva “lo sciamano QAnon”.
I seguaci della teoria della cospirazione QAnon credono che l’ex presidente Donald Trump stesse conducendo una guerra segreta contro una cabala di pedofili adoratori di Satana nel governo, negli affari e nei media.
Dopo il suo arresto, Chansley ha detto all’FBI di essere venuto a Washington a gennaio “su richiesta del presidente” che tutti i “patrioti” venissero in città.
Mercoledì in tribunale, Chansley ha detto di voler “evolvere” e di aver “sbagliato l’ingresso in Campidoglio”. “Non ho scuse”, ha detto.
Ha anche detto che si è chiesto “cosa farebbe Gesù?” e si è paragonato al leader dell’indipendenza indiana Mahatma Gandhi, dicendo: “E se tutti giudicassimo Gandhi in base al fatto che ha picchiato sua moglie prima del suo risveglio spirituale?”
Considerando che l’imputato non era accusato di aggressione, si tratta di una sentenza esemplare, anche se inferiore ai 51 mesi che erano stati chiesti dai procuratori federali, proprio per la fama ottenuta dall’uomo che ha assaltato i simboli della democrazia americana con il volto truccato e in testa un copricapo da vichingo.
“Le ormai famose azioni criminali dell’imputato l’hanno reso il volto pubblico della rivolta a Capitol Hill – hanno detto i procuratori federali -. L’imputato era nel gruppo dei primi 30 rivoltosi che sono entrati nel Congresso, pattugliandone i corridoi, aizzando gli altri rivoltosi gridando oscenità su deputati e senatori e parlando di “opportunità” di liberarsi del governo di chi considerata traditori”.
È la condanna più dura finora inflitta ad un partecipante alla rivolta, insieme a quella, sempre di 41 mesi, decisa dallo stesso giudice Lamberth la scorsa settimana per Scott Fairlamn, un ex lottatore Mma che ha ammesso di aver aggredito un poliziotto. Il terzo rivoltoso finora arrivato a sentenza, Paul Hodginks, è stato condannato a 8 mesi.