AgenPress – L’Aula della Camera ha dato il suo sì con 253 sì, 117 contrari e un astenuto. Il provvedimento passa quindi all’esame del Senato.
Via libera, tra l’altro, all’articolo 8 che introduce uno “scudo penale” per i medici, escludendone la punibilità in caso di assistenza al suicidio, e a quelle sull’obiezione di coscienza. C’è anche l’ equiparazione del decesso a seguito di morte volontaria medicalmente assistita al decesso per cause naturali a tutti gli effetti di legge.
Soddisfatto Nicola Provenza, deputato del M5S e relatore della legge insieme ad Alfredo Bazoli del Pd: “L’approvazione in prima lettura è una bella notizia per il Paese, perché il Parlamento finalmente si occupa dei più fragili, di coloro che, afflitti da patologie a prognosi infausta e tormentati da dolore insostenibile, chiedono di poter porre fine alle proprie sofferenze con dignità e assistiti dal Servizio sanitario nazionale. È un giorno storico che ci sprona a continuare a lavorare per un’Italia con più diritti. E auspico che l’importante lavoro svolto alla Camera trovi continuità al Senato”.
Il voto alla Camera sul Fine vita è un “fatto storico” per il segretario del Pd, Enrico Letta. “Devo dire che non ci avrei sperato ma c’è stato un ottimo lavoro del Parlamento in queste settimane. Il testo è stato approvato tra l’altro con una maggioranza abbastanza importante, larga adesso andrà al Senato e mi auguro che il Senato faccia la sua parte il più rapidamente possibile” per “trovare subito un punto di equilibrio perché chi soffre non può aspettare”.