Egitto. Zaki: “tante persone in Egitto in carcere con la colpa di avere delle idee ed esprimerle”

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AgenPress –  “Sulla base della mia esperienza non ho aspettative perché ci sorprendono sempre, credo che la rimanderanno ancora ma spero che possano chiudere il caso e che io possa tornare presto in Italia”.

Lo ha detto Patrick Zaki parlando della prossima udienza del procedimento a suo carico, in programma martedì,  in collegamento dall’Egitto con il Forum di Casa Comune che si tiene alla Fondazione Feltrinelli di Milano.

“Sto cercando  di avere le autorizzazioni delle autorità egiziane per tornare in Italia appena possibile. Devo attendere che accettino la mia richiesta. Essere diventato un simbolo è una grande responsabilità. Quando vedo le proteste o le marce a sostegno della mia causa, è un grandissimo onore ma anche una grande responsabilità. So che devo utilizzare questa popolarità per favorire i diritti umani e cercare di liberare tante altre persone”. 

“Sto bene. Ho ripreso a studiare, ma è davvero dura fare piani per il futuro adesso perché la mia non è una vera libertà, sono in attesa della prossima udienza che è continuamente posticipata”.

“E’ difficile fare programmi perché è tutto sospeso, sono in attesa di fare il processo”, ha aggiunto Zaki che poi ha ringraziato la città di Milano che gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

“Si parla di libertà, diritti e democrazia ma ci sono tante persone in Egitto in carcere per i reati di opinione”, ha aggiunto. “Sono colleghi, amici, che si trovano in carcere solo con la colpa di avere delle idee ed esprimerle. Bisogna far conoscere la loro situazione”.

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