Covid. Si conferma una fase epidemica di transizione

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AgenPress. Si conferma una fase epidemica di transizione. L’incidenza è molto elevata ma in diminuzione da due settimane con una riduzione della velocità di trasmissione a valori prossimi o inferiori alla soglia epidemica. Si osserva una tendenza alla stabilizzazione nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva.

In questa fase si ribadisce la necessità di continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive previste/raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia.

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 18–24 luglio 2022 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 22-28 luglio 2022 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati nella settimana 18–28 luglio 2022, hanno contratto l’infezione nella prima metà di luglio 2022.

Diminuisce l’incidenza: I dati del flusso ISS nel periodo 18/07/2022-24/07/2022 evidenziano una incidenza in diminuzione e pari a 798 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 1.054 per 100.000 abitanti nel periodo 11/07/2022-17/07/2022. Un trend in diminuzione si osserva anche nel periodo più recente censito nei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (727 casi per 100.000 abitanti nel periodo 22/7/2022-28/7/2022 vs 977 casi per 100.000 abitanti nel periodo 15/7/2022-21/7/2022).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 70-79 anni con un’incidenza pari a 901 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa si rileva nella fascia di età 0-9 anni con un’incidenza di 565 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Nel periodo 6 – 19 luglio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,06 (range 0,95-1,23), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,95 (0,94-0,97) al 19/07/2022 vs Rt=1 (0,98-1,02) al 12/07/2022.

Verso una stabilizzazione del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 che si situa al 4,7% (434/9.214) il giorno 26/07/2022, rispetto al 4,5% (413/9.203) il giorno 19/07/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva aumenta, passando da 413 (19/07/2022) a 434 (26/07/2022), con un aumento relativo del 5%.

Verso una stabilizzazione il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 17,3% (11.124 /64.180) il giorno 26/07/2022, rispetto al 17,1% (10.975 /64.158) il giorno 19/07/2022.

Il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato da 10.975 (19/07/2022) a 11.124 (26/07/2022) con un aumento relativo di circa l’1%.

Due Regioni/PPAA sono classificate a rischio moderato ai sensi del DM del 30 aprile 2020 (di queste una ad alta probabilità di progressione), una Regione è equiparata a rischio alto per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’ISS, mentre le restanti 18 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso (di queste una ad alta probabilità di progressione).

Nove Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Una Regione riporta molteplici allerte di resilienza.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (12% vs 11%). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% vs 40,5%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% vs 48%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.

 

 

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