AgenPress – La Commissione Ue sarebbe pronta a congelare i contributi al governo di Viktor Orban: le norme attualmente in vigore in Ungheria non forniscono sufficienti garanzie contro abusi e corruzione.
Orban ha sempre respinto tutte le accuse e, nello stesso tempo, ha annunciato la costituzione di un’agenzia anti-corruzione, in modo da arrivare a un compromesso con la Ue.
Lunedì il governo ungherese presenterà al Parlamento un pacchetto di riforme considerate necessarie per convincere Bruxelles a sbloccare i fondi.
Lo ha annunciato in un’intervista all’emittente locale Atv l’ex commissario europeo, Tibor Navracsics, ora titolare dello Sviluppo regionale nell’esecutivo di Viktor Orbán. Il pacchetto, secondo quanto riportato dai media locali, si articola in diciassette disegni di legge che prevedono, tra l’altro, l’istituzione di un’autorità indipendente per la lotta alla corruzione e la creazione di un gruppo di lavoro per monitorare la spesa dei fondi europei.
Un “insulto” all’Ungheria, ha detto il ministro degli Esteri di Budapest Peter Szijjarto ha bollato la decisione del Parlamento europeo di approvare il rapporto in cui l’Ungheria viene definita una “minaccia sistemica” ai valori fondanti dell’Ue e “un’autocrazia elettorale” e nel quale si chiede l’intervento della Commissione e del Consiglio perché finalmente attivino tutte le misure previste dall’articolo 7 dei trattati europei.
“Considero un insulto agli ungheresi che si metta in dubbio la capacità dell’Ungheria di praticare la democrazia”, ha affermato Szijjarto parlando in conferenza stampa a Budapest, e dicendosi “stupito” che ci siano a Strasburgo e a Bruxelles persone che “sminuiscono” il Paese.
Il ministro si è detto fiducioso sulla conclusione di un accordo con Bruxelles entro la fine dell’anno. Questi provvedimenti, ha spiegato ancora, daranno una chiara indicazione alla Commissione europea del fatto che non solo gli impegni del governo sono seri, ma lo è anche la loro attuazione.