Brasile. Si vota per le presidenziali. Lula è in vantaggio su Bolsonaro

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AgenPress – Il Paese vota sia per le presidenziali – i candidati sono 11, ma la sfida è in realtà un duello tra il presidente in carica, Jair Bolsonaro, e l’ex capo di Stato Luiz Inácio Lula da Silva – sia per il rinnovo del Congresso. per il rinnovo del Congresso, con i 513 deputati della Camera e gli 81 membri del Senato.

Si tengono poi anche le elezioni per i governatori e gli organi legislativi dei 27 territori che formano il Brasile. Nel caso in cui nessun nome in corsa per le cariche di capo di Stato e di governatore raggiungesse il 50% più uno dei voti si tornerebbe al voto domenica 30 ottobre.

Luiz Inacio ‘Lula’ da Silva è accreditato nelle elezioni presidenziali che si tengono oggi in Brasile del 51% dei voti validi contro il 37% attribuito al presidente Jair Bolsonaro secondo un sondaggio dell’Istituto IPEC. Visto che la consultazione, che prende in considerazione solo i voti validi degli elettori, ha un margine di errore di due punti, il risultato finale di Lula può variare tra il 49% e il 53%, mentre Bolsonaro oscilla tra il 35 e il 39% dei consensi. Questo significa che non è certo al 100% che ci sarà un vincitore al primo turno, essendo necessario ad un candidato per chiudere la partita la metà più uno dei voti. Rispetto al precedente sondaggio IPEC del 26 settembre, Lula ha perso un punto Lula ha perso 1 punto mentre Bolsonaro ne ha guadagnati tre.

Le elezioni sono seguite da osservatori internazionali dell’Organizzazione degli Stati americani (Oas), su invito del Tribunale superiore elettorale (Tse) brasiliano. Il gruppo – composto da 55 esperti provenienti da 17 Paesi – è presente in 15 dei 26 Stati federativi e nel Distretto di Brasilia. Questa è la terza volta che l’Oas invia una missione per osservare il voto nel gigante sudamericano, ricordano i media locali. Dopo le elezioni verrà presentato un rapporto preliminare con osservazioni e raccomandazioni. In un video pubblicato sui social, Rubén Ramirez Lezcano – ex cancelliere del Paraguay e capo missione dell’Oas – ha chiesto ai candidati, senza fare nomi, di evitare “retorica aggressiva”, così come la “diffusione di fake news”.

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