AgenPress – Una delle figure chiave della Russia soprannominata “il cervello di Putin” ha chiesto il rovesciamento del presidente Vladimir Putin e ha suggerito che dovrebbe anche essere ucciso dopo l’umiliante sconfitta di Mosca a Kherson .
Il re è stato ucciso nella storia di fantasia perché non è riuscito a portare la pioggia durante una siccità e ha lo stomaco squarciato.
Nel suo sfogo arrabbiato, Dugin ha scritto: “Diamo al Sovrano assoluta pienezza di potere e ci salva tutti, il popolo, lo stato, le persone, i cittadini, in un momento critico”.
Il nazionalista di estrema destra Alexander Dugin è diventato il primo grande russo a rompere il silenzio per il crescente disgusto per la fallita invasione dell’Ucraina da parte di Putin.
Ma in modo preoccupante, si pensa che lo stratega fascista 60enne faccia parte di un corpo crescente dell’élite di Mosca che chiede a Putin di intensificare l’escalation in Ucraina e vede Kherson come un duro colpo all’orgoglio russo.
Subito dopo aver pubblicato il suo sfogo su Telegram, furioso per la ritirata di Kherson e per i timori di molti russi uccisi lì, la sua filippica contro Putin è stata rimossa.
Lo riferisce il Mirror, aggiungendo che in seguito il post (di 2 giorni fa) è stato rimosso. “Niente contro Surovikin”, ossia il capo delle operazioni militari in Ucraina. “Il colpo non è diretto a lui. È un colpo per voi-sapete-chi”, ha aggiunto Dugin riferendosi al presidente russo, che dovrebbe pagare anche con la vita.
In una autocrazia “diamo al sovrano pienezza assoluta dei poteri per salvarci tutti”, quindi “pieni poteri in caso di successo, ma anche totalità delle responsabilità in caso di fallimento”. “Niente contro Surovikin”, ossia il capo delle operazioni militari in Ucraina. “Il colpo non è diretto a lui. È un colpo per voi-sapete-chi”, ha aggiunto Dugin riferendosi al presidente russo, che dovrebbe pagare anche con la vita.
“Una città russa, capitale di una regione, si è arresa, è stata consegnata”, ed ora i “russi piangono e soffrono”, scrive. E per indicare il responsabile di tale fallimento, Dugin fa una riflessione sul potere russo, in cui al “sovrano viene dato potere assoluto per salvarci tutti in un momento critico”.
E “se per farlo si circonda di schifezze o sputa sulla giustizia sociale, è spiacevole, ma è giustificato per salvarci”. Al contrario, “se non ci salva, il suo destino è quello del Re della pioggia”, ossia essere ucciso, aggiunge Dugin, citando un saggio dell’antropologo e storico delle religioni scozzese James Frazer.
Dugin è stato uno dei principali fautori dell’invasione dell’Ucraina, avendo chiesto l’espansione del territorio russo in Crimea, poi nel resto dell’Ucraina e oltre negli stati baltici.