AgenPress. Luca Palamara, già magistrato, è intervenuto a “Italia città aperta” condotto da Roberta Feliziani in onda su Cusano Italia Tv.
Riguardo l’iter da seguire per la vicenda di Cospito.
“L’iter è quello previsto dalla legge – afferma Palamara – c’è stato un provvedimento del ministro che ha disposto l’applicazione del 41 bis, se il ministro ha ritenuto che ci siano i presupposti del carcere duro, io credo che tutte le discussioni che si sono poi sviluppate – on dimenticandoci che il 41 bis era già stato disposto precedentemente – evidenziano che da questa vicenda si vuole riproporre la questione dell’ergastolo ostativo. La risposta è: un conto è la vicenda singola che riguarda l’attuale vicenda di cui parliamo, un conto è discutere in generale di quello su cui la Corte Costituzionale ha già deciso e il Parlamento sarà chiamato ad esprimere la sua valutazione”.
In merito al fatto che c’è chi definisce il 41 bis una tortura democratica. “Sulla base della mia esperienza posso dire che c’è una netta divisione tra due orientamenti: chi ritiene che la pena debba avere una funzione rieducativa – e come tale il carcere ostativo sia contrario a questo principio – e chi ritiene che il mafioso debba per sempre scontare il carcere duro. Sono due orientamenti che si contrappongono, rispetto ai quali si deve tener conto della pronuncia della Corte Costituzionale, e io penso che più che risposte valide per tutti, dovrebbe esserci il buonsenso.
Se è vero che bisogna far scontare la pena fino in fondo è anche vero che la pena deve rieducare, secondo i nostri principi costituzionali. È un discorso difficile, non c’è una ricetta valida per tutti. Ma se la Corte Costituzionale, che è l’organo supremo, ha espresso questi principi penso che anche di quelli bisogna tener conto”.
Riuscirà a far leva il rifiuto dell’alimentazione artificiale di Cospito?
“Un conto è la pietas umana, un conto sono le leggi dello stato che devono essere valide per tutti. Arrivare a delle forzature che abbiano come mira la strumentalizzazione politica e allo stesso tempo portare il governo su posizioni diverse, penso che sia qualcosa che vada oltre”.
Riguardo alla manifestazione di Milano degli anarchici che difendono Cospito.
“Le leggi dello stato vanno rispettate da parte di tutti. C’è libertà di manifestare il proprio pensiero ma vanno anche rispettate le disposizioni da parte delle autorità”.