AgenPress – Sono emerse riprese video che sembrano mostrare un gruppo di 12 migranti africani, tra cui donne e bambini, radunati dalle guardie costiere greche sull’isola di Lesbo e abbandonati in mare su un gommone.
Il fatto, presumibilmente avvenuto il mese scorso, costituirebbe una violazione del diritto greco, dell’Unione europea e internazionale.
Il New York Times ha affermato di aver verificato il filmato girato da un attivista, Fayal Mulla.
Il governo greco – che ha costantemente negato i respingimenti dei migranti – non ha risposto.
Il governo ha recentemente difeso quelle che ha definito le sue politiche migratorie “dure ma giuste”.
Il gruppo è stato successivamente salvato dalle guardie costiere turche mentre era alla deriva nel Mar Egeo e portato in un centro di detenzione a Izmir.
Le prime immagini vedono il gruppo dei migranti scendere dal retro di un furgone bianco, in mezzo alla campagna. Quelle che seguono vedono le stesse persone salire su una barca della Guardia Costiera greca che poi le abbandona su un gommone di salvataggio al largo della costa, in violazione della normativa europea e internazionale.
Il video del barcone di migranti mandato alla deriva è stato ripreso da un attivista austriaco che poi lo ha condiviso con il giornale americano.
ll giornale riferisce che i richiedenti asilo, dal campo profughi di Smirne, in Turchia, dove si trovano dopo essere stati salvati da una motovedetta della Guardia costiera turca, raccontanto di aver avuto paura di morire. Molti indossavano ancora gli stessi vestiti che avevano nel video. Tra loro c’era anche un bambino di soli sei mesi. Hanno raccontato di essere stati costretti a salire su un gommone e mandati alla deriva.
L’uso di questi gonfiabili senza motore era stato documentato in passato, ma le autorità greche hanno sempre negato di avervi lasciato a bordo migranti.
Il New York Times ha anche tentato di ottenere un commento del governo greco in merito, che però ha preferito non rilasciarlo mentre il Paese si avvicina alle elezioni che domenica vedono favorito il premier Kyriakos Mitsotakis. Lo stesso che ha promesso una rigida politica sull’immigrazione se verrà confermato.