AgenPress – “Insieme agli interessi che lui certamente rappresentava c’è un elemento di mistero, che si chiama empatia e che riguarda molto il rapporto con gli strati popolari. Quella del Cavaliere era una personalità non riproducibile, il cui principale tratto era il vitalismo inesausto”.
Lo dice spiega Pier Luigi Bersani in un’intervista al Corriere della sera. “Era uno che si faceva i suoi affari, ma trasmettendo una generosità che affascinava”. Che Berlusconi “sia stato sul piano storico e politico una persona di rilievo nella storia della Repubblica è indiscutibile”.
L’ex premier “ha dato per una ventina di anni l’imprinting di un elemento che in parte c’è ancora”, ovvero, “la personalizzazione della politica, che per vincere diventa critica della politica e poi antipolitica e questo è un Made in Italy che deriva da Berlusconi. Voleva essere la soluzione di un problema, è diventato un guaio”.
Sull’eredità politica di Berlusconi, Bersani sostiene che “la sua ventennale leadership del centrodestra non lascia una eredità liberale, lascia una destra-destra”. La sua eredità la giudica negativamente, “nel senso che Berlusconi non ci lascia una cultura propriamente liberale. Il grande partito conservatore non s’è fatto”.
