AgenPress. Mario Turco, vicepresidente del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene”, condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Riguardo alla tassa sugli extraprofitti delle banche. “Il governo ha sbagliato i tempi e ha fatto una grande retromarcia rispetto agli annunci di Salvini. La misura è tardiva perché negli altri Paesi europei, come la Spagna, la misura sugli extraprofitti vige già dal 2022. Noi come M5S è da oltre un anno che la chiediamo e l’abbiamo anche riproposta nella nostra controriforma alla delega fiscale e abbiamo scritto una norma per renderla strutturale. E’ una misura propagandistica perché il governo è tornata sui suoi passi sia sul differenziale che è passato dal 3 al 5% e dal 6 al 10% per il 2023, questo significa che la maggior parte delle banche non pagherà questa tassa.
Non si riusciranno a recuperare quei 3-4 miliardi che al governo servivano per recuperare quegli errori. Mettere una tassa andando ad innalzare il margine significa non applicarla e inserire un tetto della tassa allo 0,1% significa non far pagare nulla alle banche. E’ chiaro che c’è stato l’ennesimo errore del governo perché sbagliando i tempi e non annunciando preventivamente la misura ha bruciato 9 miliardi in borsa. A perdere sono sempre i piccoli risparmiatori e a guadagnare sono i grandi speculatori.
In estrema sintesi possiamo dire che questa sarà una tassa fantasma. Draghi voleva incassare 2-3 miliardi dalla tassa sugli extraprofitti e ha incassato neanche 200 milioni, idem il governo Meloni. Questo non è un governo autorevole e manca di credibilità, soprattutto a livello economico. Ha stretto legami forti con i poteri forti, quindi non è libero di fare ciò che serve per i cittadini. Se entra una norma in cdm e poi la si ridimensiona solo per aver ricevuto una telefonata, vuol dire che questo è un governo forte con i deboli e debole con i forti”.