AgenPress. “Sulla vicenda dello scherzo telefonico il problema risiede in Giorgia Meloni. Di fronte a tanto dilettantismo, starei molto cauto ad affidarle ulteriore potere attraverso l’elezione diretta del Premier, come vorrebbe fare con la riforma costituzionale. Con questo andazzo, teniamoci stretta questa Costituzione”.
Lo ha dichiarato Arturo Scotto, deputato del PD, intervenuto a “Il Timone”, programma condotto dal direttore editoriale Daniele Biacchessi su Radio Giornale Radio.
“Quando non funziona la catena di comando, il problema sta nel manico, al netto delle responsabilità individuali di chi ha passato quella telefonata o non ha fatto le doverose verifiche, dovrebbe esserci un’accortezza molto superiore – ha aggiunto Scotto –.
Il problema sta in chi si sceglie i collaboratori, chi dà l’indirizzo del rigore e della serietà della costruzione delle relazioni internazionali. Fazzolari si arrampica sugli specchi, le sbobinature sono chiare. Evidentemente Meloni è abituata a usare un doppio linguaggio, quando va in tv o interloquisce con il Parlamento dice una cosa, quando parla con interlocutori internazionali, o presunti tali, ne dice un’altra: questo non è serio”.