Marco Rago (Consigliere Esteri) a Italian Investment Council – Remind: “La diplomazia della crescita per esportare il nostro saper fare all’estero”

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AgenPress. Grazia al Presidente di Remind Paolo Crisafi per avermi invitato ad Italian Investment Council – Remind e di aver organizzato questo momento di riflessione utile per tutti che costituisce anche un momento importante nel quale noi dobbiamo capire se questa è la strada giusta. Se la strada che si è intrapresa, in questo anno di Governo a guida del Presidente Giorgia Meloni e di Vicepresidenti e Ministri Antonio Tajani e Matteo Salvini, è la strada giusta per fornire supporto al sistema Italia, al sistema delle Imprese.

Marco Rago (Consigliere Esteri)

Abbiamo sentito tanti numeri. Oggi fare la sintesi dei numeri è, praticamente, per me impossibile. Ma un numero dice tutto rispetto a quella che è l’importanza dell’export. L’export è oggi circa il 40% del PIL. Quindi se il nostro prodotto interno lordo per quasi il 40% è fatto da export vuol dire che il sistema Italia ha compreso che non bisogna rimanere nell’ambito dei confini geografici, ma guardare il mondo come un mercato globale.

E per fare questo il Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, sin dall’inizio, ha deciso di avviare una serie di azioni di programma che sono state definite diplomazia della crescita. Ma la crescita non è la crescita del Governo, è la crescita del Paese. Quella che è la diplomazia economica, di cui mi occupo io, è in realtà la diplomazia della crescita, cioè quella di riuscire a esportare il nostro saper fare all’estero perché, in tutti i consessi internazionali, c’è tanta voglia di Italia.

Diplomazia della crescita vuol dire sistema Italia, vuol dire direzione generale per il sistema Paese. Una cosa che sembra un acronimo sconosciuto, ma in realtà è un gruppo di circa 180 persone che tutti i giorni alla Farnesina lavorano per questo. Senza contare quelle che sono invece dei nostri partner fondamentale nell’azione internazionale. Sace, Simest e Ice che non sono tre soggetti a parte. Sono tre soggetti che fanno sinergia fra di loro e che sono determinanti. Non importanti, ma determinanti per raggiungere questi obiettivi. Quello di far crescere l’export? senz’altro sì. Ma innanzitutto quello di far crescere il PIL di questa Nazione. Noi non abbiamo vantaggi, non siamo soci. Siamo soci soltanto nel far crescere il Paese. Su quello sì, è un’azione che stiamo portando avanti con determinazione.

Paolo Crisafi e Marco Rago

Uno strumento importante sono i business Forum. In realtà è un modo per sintetizzare un incontro tra le nostre imprese e le imprese di altri Stati, ma non solo per esportare, ma anche per far capire che fare business in Italia è tanto importante perché apre a imprese di altre Nazioni comunque la possibilità di andare all’estero. Quindi sono due facce della stessa medaglia.

L’altro strumento che si sta pensando di portare avanti, e che ha ricevuto la sua volè nel corso del vertice Italia Africa di qualche giorno fa che si è tenuto in Senato, dove il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli esteri Antonio Tajani hanno parlato di formazione sul posto. Questo non è un concetto astratto, ma un concetto concreto che si fa insieme alle imprese attraverso il partenariato pubblico-privato. Andiamo a formare in quelle Nazioni delle professionalità, anche Basic, che consentano a quei popoli non solo di avere un futuro a casa loro, ma anche un futuro da noi. Quindi noi li andiamo a formare per avere personale specializzato in Italia come richiesto dalle. Perché lo sviluppo imprenditoriale vuol dire produrre di più. E per produrre di più ci vogliono le persone.

Nicola Procaccini, Milena Messori, Paolo Crisafi, Lucia Albano, Renato Loiero, Marco Rago, Matteo Zoppas e Ferruccio Ferranti rendono omaggio all’Inno d’Italia suonato dalla Banda Musicale della Polizia di Stato

Quindi quello che noi chiediamo alle imprese come Ministero degli esteri è proprio quello che Italian Invesment – Council fa brillantemente: di non far mancare idee suggerimenti in una visione di sistema. Vengono acquisiti e vengono veramente valutati per essere inseriti in un’azione più complessa e più generale per la crescita dell’Italia”

 

 

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