AgenPress – Centinaia di rifugiati siriani si sono radunati presso due valichi di frontiera nella Turchia meridionale, attendendo con ansia il loro ritorno a casa, dopo la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad.
Molti sono arrivati ai cancelli di confine di Cilvegozu e Oncupinar all’alba, avvolti in coperte e cappotti. Alcuni si sono accampati vicino alle barriere del valico di confine, scaldandosi con fuochi improvvisati o riposandosi sul terreno freddo. I valichi di confine corrispondono ai cancelli di Bab al-Hawa e Bab al-Salameh sul lato siriano del confine.
Viene permesso di passare ai rifugiati che hanno completato le procedure per il rientro nel Paese, riferiscono i media turchi, senza fornire dati su quante persone sono riuscite finora ad attraversare il confine.
Tra coloro che aspettavano a Cilvegozu c’era il 28enne Muhammed Zin che ha espresso entusiasmo per la prospettiva di tornare in patria. È fuggito da Damasco nel 2016 e vive e lavora a Istanbul.
Assad ci stava sparando, uccidendoci. Ora tornerò in Siria. Grazie a Dio, la guerra è finita”.
Seer Ali, 18 anni, che ha lasciato Damasco sei anni fa, lavorava nella vicina città di Gaziantep per sostenere la madre e i fratelli rimasti a casa.
“Siamo molto felici, molto felici. Non solo io, ma tutti, tutti noi siriani qui siamo molto felici. Tutti torneranno, nessuno resterà qui. Andranno tutti dalle loro famiglie”.
“Sono arrivato in Turchia dalla Siria nel 2014. La nostra vita era finita. Se Dio vuole, il nostro futuro sarà buono. La Siria si sta rimettendo in piedi ma non inizieremo da zero”, ha affermato uno di loro, Hamid Mahmud, come riferisce Hurriyet, secondo cui i migranti si sono messi in fila già dalle prime ore del mattino al valico che si trova nel distretto di Reyhanli, in provincia di Hatay, a circa una trentina di chilometri a ovest di Aleppo. Al momento non si registrano tensioni e i militari hanno allestito un posto di blocco a 5 chilometri dal valico in modo tale da non creare affollamenti. Dopo i controlli dei documenti, i siriani ritenuti idonei ad attraversare il confine vengono mandati verso il valico.