AgenPress – Una bambina di 10 anni, immigrata di seconda generazione, è arrivata a scuola vestita con il niqab, il grande velo di colore scuro che copre il corpo della donna lasciando soltanto una fessura per gli occhi.
La maestra ha chiesto e ottenuto che la piccola tornasse in classe a volto scoperto, come di fatto e’ poi avvenuto. Lo riporta il Messaggero Veneto. A scuola saranno svolti accertamenti sul caso e sono stati informati i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città che da anni lavorano per l’integrazione dei bambini e per il rispetto dei diritti dell’infanzia. La comunità islamica pordenonese ha accolto con scetticismo e preoccupazione la notizia
Non è la prima volta che in questo istituto si verificano casi simili: alcune bambine, già alle elementari, sono costrette dalle loro famiglie a indossare il velo.
Sull’argomento è intervenuto l’assessore all’Istruzione, Alberto Parigi: “Farò subito accertamenti e se la notizia venisse confermata, il mio primo pensiero deve andare a una bambina costretta nel niqab. Bene ha fatto la maestra a intervenire. Voglio sperare che tutti siano d’accordo sul fatto che nelle nostre scuole non si deve entrare velati, compresi coloro che invocano ogni giorno la laicità e l’emancipazione femminile”.
La comunità islamica pordenonese, attualmente senza imam, ha accolto con scetticismo la notizia, parlando di “un caso che sembra non esistere, frutto forse di un malinteso“.
“Non abbiamo commenti da fare anche perché la nostra religione ci rammenta che quel tipo di copricapo va indossato solo quando si è più grandi di età”, hanno detto alcuni esponenti della comunità islamica cittadina.
“Non conosciamo alcun dettaglio della vicenda. Siamo stupiti che si dia così tanta eco a un caso risolto con saggezza dalla stessa maestra”.
Il niqab rappresenta un simbolo di oppressione della donna, privandola della sua identità e del suo diritto di mostrare il proprio volto. Si tratta di un indumento che affonda le sue radici nel fondamentalismo wahhabita dell’Arabia Saudita e che si è diffuso in altri paesi dove l’estremismo islamico ha attecchito.
In diversi paesi, tra cui Francia, Belgio ed Egitto, il velo integrale è stato vietato nei luoghi pubblici o negli istituti scolastici. La scelta della maestra di Pordenone è quindi da lodare in quanto rappresenta un atto di coraggio e di difesa dei principi di uguaglianza e di libertà.