AgenPress. «Sul DDL Farmacie siamo stati chiari e continueremo ad esserlo. Sono le farmacie che devono adeguarsi alle normative che regolano il percorso che ogni impresa sanitaria deve compiere per essere in regola e garantire la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini. Diciamo no, una volta per tutte, alle farmacie-ambulatorio, per come sono state presentate nel DDL, in mancanza di Requisiti.
Non vogliamo l’abbattimento dei nostri requisiti, non possiamo svilire il senso stesso delle nostre attività e del nostro agire, sulla base del legittimo alveo di norme che lo regolano».
Esordisce così Giovanni Onesti, Direttore Generale di Aisi, Imprese Sanitarie Indipendenti, e Tesoriere Uap.
«La voce di centinaia di titolari imprese sanitarie, rappresentate dalle nostre associazioni di categoria, e soprattutto le legittime esigenze di centinaia di migliaia di lavoratori del settore: potrebbe essere racchiuso in questi pochi ma fondamentali concetti, il senso stesso delle recenti battaglie che vedono in prima linea l’Uap, Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata, pronta, come annunciato, a scendere in piazza a settembre, e protagonista, ieri, di una significativa serie di interventi che si sono tenuti nell’Aula di Montecitorio».
Tra i relatori anche il Dott. Giovanni Onesti, in veste di Direttore Generale di Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, nonché di Tesoriere Uap.
«E’ un momento storico particolarissimo per noi, mi sento di dire che nelle difficoltà le nostre associazioni di categoria si sono unite, hanno rafforzato tra di loro il dialogo e l’unità di intenti, con l’obiettivo di essere ascoltati e di interagire maggiormente con il Governo, per ricreare un equilibrio, una trasparenza, che ci sentiamo di dover tutelare e difendere fino in fondo.
La sanità privata più che mai c’è, esiste, e vive un momento di evoluzione importante, alla luce del quale si avverte la necessità che le Istituzioni ascoltino le nostre istanze, proprio perché il frangente nel quale ci ritroviamo segua un percorso lineare, che conduca gradualmente, i soggetti che rappresentiamo, agli obiettivi che si sono prefissati.
Non possiamo non essere preoccupati per quanto sta accadendo, dice Onesti, Direttore Generale di Aisi, intervenuto ieri nell’Aula di Montecitorio.
Il nostro è, più che mai in questo momento, un appello al buon senso e all’equità, ma soprattutto ad una legalità che non può essere compromessa da azioni autonome, da parte delle regioni, che rischiano di creare squilibri tra i soggetti erogatori del SSN.
Come Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, all’interno di Uap, non possiamo non far emergere la nostra denuncia in relazione all’agire di talune Regioni, quali – a titolo semplificativo – Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Sicilia che, letteralmente in barba ad un DDL Farmacie dei Servizi, su cui questo Governo non si è ancora pronunciato, hanno già deciso di deliberare fondi pubblici per avviare la sperimentazione.
Se da una parte, infatti, dobbiamo rendere merito all’esecutivo di aver volutamente separato il DDL Farmacie dal Piano di Abbattimento delle Liste di Attesa, dall’altra riteniamo che le citate Regioni vadano, in un certo qual modo, “richiamate” e riportate al buon senso rispetto a percorsi così superficiali.
In particolare, non possiamo far passare sotto silenzio il fatto che, queste Regioni, hanno già stanziato fondi pubblici in favore delle Farmacie, quando queste ultime godono di mere autorizzazioni commerciali comunali, ed effettuano prestazioni sanitarie, in convenzione, senza rispettare le stesse normative stringenti richieste ai laboratori di analisi, ai poliambulatori, alle cliniche, e agli ospedali pubblici e privati, che invece necessitano di autorizzazioni ad hoc, previste proprio a tutela della salute dei cittadini, continua Onesti.
Non saremo noi a tarpare le ali alle farmacie, sia chiaro, ben vengano, in tal senso, determinate evoluzioni come la scelta del medico di medicina generale oppure quella del pediatra di libera scelta, ma non tollereremo attività sanitaria in assenza dei medesimi requisiti che le imprese sanitarie si conquistano senza, riteniamo, non poca fatica.
Ai fini autorizzativi, per qualsiasi diagnosi o prestazione, ha ribadito Onesti nel suo intervento, chiediamo il mantenimento del D.Lgs. numero 502 del 1992 attualmente vigente, su cui si basa tutto l’impianto delle cure erogate dal nostro SSN a tutela della salute dei cittadini.
Chiediamo allora l’organizzazione in tempi brevi, presso il Ministero della Salute, di un indispensabile tavolo tecnico, di cui doverosamente confidiamo di poter far parte.
La semplificazione, dice ancora Onesti, rappresenta di certo un passaggio fondamentale per lo snellimento della burocrazia nel mondo sanitario, ma non possiamo perdere di vista legalità e trasparenza, condizioni necessarie per determinare una leale concorrenza tra gli erogatori del servizio sanitario».