Liguria. Meloni: la manovra non butta un euro in cose cretine. E su pensioni Conte “faccia di marmo di Carrara”

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AgenPress –  “Abbiamo appena varato la nostra terza legge di bilancio, una manovra di buonsenso che si concentra sulle priorità reali, non butta neanche un euro in cose cretine e lo fa tenendo i conti in ordine e senza aumentare le tasse ai cittadini”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accolta con una standing ovation, al comizio del centrodestra a Genova, per la chiusura della campagna elettorale per Marco Bucci, candidato governatore della Liguria.

“Quando mi sono insediata ho fatto una promessa, che avremmo stravolto tutti i pronostici” e ora i dati mostrano “chi aveva ragione: dopo due anni di governo schiena dritta e idee chiare” l’Italia è passata da “una nazione citata tra i Pigs” a Paese che “cresce più della media dell’eurozona” e ha “il tasso di occupazione più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia”.

Tra i risultati del suo governo la premier ha citato “una agenzia di rating” che “ha rivisto in positivo il giudizio, cosa accaduta solo tre volte dal 1986 ad oggi” e il collocamento sul mercato che ha raccolto domande “per oltre 200 miliardi di euro: è il dato più alto di sempre e il secondo record più alto in Europa ed è il valore che si riconosce al sistema italiano quando c’è una classe politica capace di garantire stabilità e di creare una visione”.

Meloni ha attaccato Conte, perché “in un post ha insultato il governo perché, dice, ha aumentato troppo poco le pensioni minime. Certo che avremmo voluto aumentarle di più. Ma sapete perché non è stato possibile? La legge di bilancio per il 2025 vale 30 miliardi di euro, mentre il superbonus nel 2025 costerà allo Stato 38 miliardi, più dell’intera legge finanziaria. Con quei 38 miliardi che Conte ha usato per ristrutturare le case, prevalentemente seconde case, avremmo potuto aumentarle di 20mila euro. Ci vuole la faccia di marmo di Carrara per sostenere che si sarebbe potuto fare di più”.

E sulla sanità ha criticato chi ha detto che sono stati tagliati i soldi. “Può darsi che a sinistra siano scarsi in matematica, gli regaleremo una calcolatrice.”.

“Ho sentito dire un po’ di tutto, nella storia italiana mai nessuno ha messo sulla sanità quanto questo governo. La sinistra, che non ha problemi a dire cose che non corrispondono alla realtà, sostiene il contrario”, ha continuato Meloni, ripetendo un scena già proposta in questi giorni in alcune occasioni. La premier ha invitato la platea a prendere “la calcolatrice sul telefono: e fate 136,5-114,5. Quanto fa? 22 miliardi euro di differenza. Da 2019 a oggi sul fondo sanitario ci sono 22 miliardi di euro di differenza. Quanto spendeva – ha continuato – lo Stato italiano nel 2019 per ogni cittadino sulla salute? 1.919 euro. Quanto spenderà nel 2025? 2.317 euro. Prendete la calcolatrice, fa 398. Lo Stato italiano nel 2025 spenderà quasi 400 euro a cittadino in più rispetto a quello che accadeva nel 2019″.

“Tutto quello che faccio lo faccio per vocazione, non ho una seconda agenda, non l’ho mai avuta. Si dice che oggi il consenso di questo governo sia superiore a quando si è insediato. A me – ha aggiunto – interessa solo questo. Alla sinistra lasciamola guardare dal buco della serratura, noi intanto lavoriamo”.

“Non agisco per interesse personale, agisco per convinzione, so di essere un problema per questo. So di essere un problema per questo per alcuni, ma non per la maggioranza. Neanche per la stragrande maggioranza di magistrati che vogliono solo poter fare bene il loro lavoro e non ne possono più delle correnti politicizzate della magistratura”.

Nel suo intervento la presidente del Consiglio ha citato la mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello. “All’indomani dell’ennesima sentenza con la quale alcuni giudici bocciano il trattenimento dei migranti ai fini del rimpatrio, e fanno trasferire dall’Albania all’Italia migranti che arrivano da Paesi sicuri, un giudice manda ad altri una mail nella quale c’è scritto: ‘Meloni non ha inchieste giudiziarie e non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche. E questo la rende molto più forte e rende molto più pericolosa la sua azione'”.

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