Nel 2010 tutti avevano un solo obiettivo: fare fuori Silvio Berlusconi
AgenPress. “Il vocabolo scilipotismo è il frutto di un percorso di delegittimazione che è stato costruito scientificamente nei miei confronti. Oggi si sta affermando il significato autentico: scilipotismo, sostantivo maschile, colui che difende le proprie idee fino al punto di essere delegittimato.
Ero stato eletto nell’Italia dei Valori, allora, più che lasciare il partito, ho esercitato il vero ruolo da parlamentare applicando l’articolo 67 della Costituzione, “ciascun deputato, anche se è eletto in un particolare luogo del paese e appartiene a un certo partito politico, rappresenta tutta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Nel 2010 tutti avevano un solo obiettivo: fare fuori Silvio Berlusconi. Circolavano nomi improponibili per sostituirlo, ad esempio Alessandro Profumo, complimenti, così avremmo consegnato il Paese alle lobby.
L’interesse del Paese suggeriva di aspettare, non di fare cadere Berlusconi, anche se l’opinione pubblica era schierata contro di lui e per il cittadino di sinistra stavo per trasformarmi nel nemico pubblico numero uno non votando la mozione di sfiducia al governo Berlusconi IV. È importante ricordare il passato per essere credibile anche oggi.
Il politico di pensiero giudaico cristiano non può essere né di destra né di sinistra ma deve mettere in atto il “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio“ è una frase di Gesù che troviamo nei vangeli sinottici, in particolare nel Vangelo secondo Matteo. Prima di tutto l’amore per la collettività e per il popolo. I leaders dei partiti dovrebbero avere più amore per il Paese, responsabilità, sapienza e discernimento. Il paese oggi ha necessità di tanti “Scilipoti“.
Lo dice in un’ intervista alla trasmissione radiofonica “Buongiorno Casa Italia” di Giovanni Lacagnina, il Presidente di Unione Cristiana Sen. Scilipoti Isgrò Domenico.