Le ultime ore di Papa Francesco

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Tra le ultime parole del Pontefice il ringraziamento all’assistente sanitario personale, Massimiliano Strappetti, per averlo incoraggiato a compiere l’ultimo giro in papamobile, domenica, dopo l’Urbi et Orbi: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Il riposo nel pomeriggio, la cena tranquilla, poi all’alba il malessere, il coma, il decesso, il giorno dopo aver salutato il mondo dopo tanto tempo


AgenPress. Stanco ma contento, il Papa ha ringraziato il suo assistente sanitario personale: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Parole che rivelano la necessità per il Pontefice argentino – che del contatto umano diretto ha fatto la cifra del suo pontificato – di tornare in mezzo alla gente.

Francesco ha poi riposato nel pomeriggio e ha trascorso una cena tranquilla. Intorno alle 5.30 del mattino le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Più di un’ora dopo, fatto un gesto di saluto con la mano al suo assistente sanitario, si è sdraiato sul letto del suo appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta, il Pontefice è entrato in coma. Non ha sofferto, è avvenuto tutto rapidamente, racconta chi gli era accanto in quegli ultimi momenti.

Una morte discreta, quasi improvvisa, senza lunghe attese e troppi clamori per un Papa che sulle sue condizioni di salute ha avuto sempre grande riserbo. Una morte avvenuta il giorno dopo la Pasqua, il giorno dopo aver benedetto la città e il mondo, il giorno dopo aver di nuovo, dopo tanto tempo, abbracciato il popolo. Quello a cui sin dai primi istanti della sua elezione, il 13 marzo 2013, aveva promesso un cammino “insieme”.

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