Agenpress. “Controlla le elezioni e controllerai la città…”siamo nel Varesotto e nel Novarese di oggi, non nel profondo Sud della provincia casertana degli anni Novanta dove vigeva esclusivamente la legge dei casalesi.
A leggere il resoconto di Simone Di Meo sul racconto confessione di Nino Caianiello, a capo di un vero e proprio tangentificio, corrono i brividi lungo la schiena. C’è la solita municipalizzata (Azienda multiservizi comunali di Gallarate) con il solito poltronificio lombardo non solo per gli amici degli amici trombati ma addirittura come ufficio di collocamento dei congiunti della nota famiglia della ‘Ndrangheta. C’è una lunga scia di affidamenti sotto soglia con “somma urgenza” usati come passe-partout delle Srl mafiose per infiltrare dalla porta di servizio una serie di amministrazioni comunali della provincia di Milano nel silenzio complice di tutti.
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