Piero Angela. La morte? E’ una grande scocciatura. E’ una mancanza di vita

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Agenpress – “Come sto? Ho un po’ di problemi, la settimana prossima mi tolgono il gesso, poi spero di recuperare in poco, anche se ci vorrà tempo. Sono cose lunghe e fastidiose. Per fortuna a essersi rotto c’è il braccio sinistro, mi sono reso conto di quante cose non si possono fare senza un braccio. Ora, per esempio, dormo su una poltrona. Da quando mi sono rotto il braccio la notte non riesco ad alzarmi, ho comprato una di quelle poltrone reclinabili che si allungano e diventano un letto. Funziona bene. Speriamo bene, qui non si sa mai, ma credo di aver superato tutti gli ostacoli. La testa funziona. Mia sorella ha 92 anni e sta perfettamente, non ha nessun problema. Spero che la genetica sia quella, che ci aiuti. Quando si perde anche solo di poco la capacità di capire o di ragionare è terribile. Il mio lavoro mi porta a scrivere, leggere, parlare. Devo sempre far di compito, sia scritto che orale. C’è sempre questa tensione, ci si mantiene in allenamento”. 

Così Piero Angela è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

Piero Angela ha aggiunto: “Sono uno che pensa positivo. Vedo in continuazione in televisione, nei giornali, nelle conversazioni, che c’è tanto pessimismo, aggressività. Io sono per costruire. Forse questo è dovuto all’esperienza della scienza, che cerca sempre di capire, costruire, fare, inventare. Fenomeni paranormali? Se ci fosse uno spillo che si muove di un millimetro contraddicendo le leggi della fisica sarebbe un avvenimento straordinario di cui tutti parlerebbero. Purtroppo non è così. Manca il fenomeno. Abbiamo messo in palio un milione di euro per chiunque sia in grado di dimostrare una qualunque forma di fenomeno fuori dalla legge della fisica. Ma nessuno l’ha mai incassato”.

Sulla paura nei confronti della morte: “Da quando ho compiuto 90 anni mi chiedono se ho paura della morte. La morte è una grande scocciatura. E’ una mancanza di vita. Noi moriamo ogni notte quando ci addormentiamo. La sofferenza, soprattutto fisica, ma anche psicologica, è la cosa che può turbare. Ognuno di noi si augura una buona morte. Penso sempre a un detto di Leonardo, ‘così come una buona giornata porta a un buon dormire, così una vita spesa bene porta a un buon morire’. Lui si è spento con questa visione. Una filosofia pacificante”.

A proposito di futuro del pianeta: “Non abbiamo mai vissuto così bene. Abbiamo cibo, cure, reddito, lavori meno pesanti. Negli ultimi 150 anni c’è stato un cambiamento pazzesco. Quando è nato mio padre nel 1875 l’80% della gente lavorava nei campi, a mano. Viveva di stenti, non c’erano cure, l’analfabetismo era a livelli incredibili. Noi oggi abbiamo tante cose e ci lamentiamo. Le tecnologie dovrebbero essere bilanciate, affinché non portino dei danni. Abbiamo una bacchetta magica che ha migliorato la vita di tutti, ma bisogna saperla usare. Pensate al problema della plastica: è semplicemente dovuto al fatto che questa plastica invece di essere buttata in mare dovrebbe andare nei rifiuti e non rientrare più nel ciclo. Le isole di plastica nell’oceano non sono frutto della plastica in sé. E’ la gente che la butta via. Il problema non è mai dell’oggetto, ma dei comportamenti. E su questo non si fa quasi niente. A iniziare dalle scuole, per arrivare a televisione e magistratura. Servono leggi severe. Quando si è sporchi fuori, non si è puliti dentro”.

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