Agenpress – “Il quadro” sulle RSA “è profondamente preoccupante. Secondo le stime che arrivano dai Paesi europei la metà delle persone che sono morte di Covid-19 erano residenti in case di cura. E’ una tragedia inimmaginabile”.
Lo ha detto il direttore regionale dell’Oms Europa, Hans Kluge, in una conferenza stampa, per il quale “c’è un urgente ed immediato bisogno di ripensare il modo in cui operano le case di cura oggi e nei mesi a venire”.
“Le persone compassionevoli e dedicate che lavorano in quelle strutture – spesso sovraccaricate di lavoro, sotto pagate e prive di protezione adeguata – sono gli eroi di questa pandemia”.
Secondo quanto si rileva dai documenti, in particolare dell’Istituto superiore di sanità e della Regione, fino almeno a metà marzo, per oltre tre settimane dallo scoppio dell’epidemia col primo caso a Codogno, il Coronavirus ha potuto diffondersi in molte delle case di riposo al centro delle indagini milanesi anche per l’assenza di indicazioni che raccomandassero a tutti gli operatori, e di conseguenza alle strutture, di usare le mascherine, dato che nelle disposizioni regionali, nazionali, internazionali si parlava di utilizzo nell’assistenza di pazienti Covid o casi sospetti, ma non nel rapporto con tutti gli ospiti.
Il 14 marzo nelle “indicazioni” aggiornate dell’Iss, anche sulla base delle linee guida dell’Oms, si raccomandava di usare le mascherine chirurgiche agli operatori in contatto con malati Covid e quelle ffpp2-3 per l’assistenza ai positivi in procedure con “aerosol”. Mascherine che, invece, non erano raccomandate per il “contatto diretto con pazienti non sospetti Covid”.