Agenpress. “Il Governo Conte sarà chiamato a passare dalle parole ai fatti nel decreto che varerà a maggio.
Un decreto che non avrà più l’alibi della stesura in piena emergenza sanitaria e che quindi dovrà  andare a coprire tutte le lacune dei precedenti: da intere categorie di lavoratori italiani dimenticati e lasciati soli nell’affrontare la crisi da lockdown, alla riorganizzazione del sistema Inps per l’erogazione della cassa integrazione che è ferma al palo, dal supporto ad un sistema bancario sul quale ha scaricato totalmente la grana dell’erogazione di migliaia di pratiche per prestiti e liquidità , allo stanziamento di fondi adeguati alle Regioni e ai Comuni per riorganizzare il sistema sanitario, scolastico italiano e dei trasporti, per non parlare poi di fondi speciali per l’ambiente visto che una delle spiegazioni dell’ampia diffusione nelle regioni del Nord Italia è stata attribuita alla specificità del Bacino Padano e alla capacità del Covid-19 di agganciarsi alle particelle d’inquinamento.
Resta poi aperto un tema che sta creando sempre più preoccupazioni tra le imprese: cioè la classificazione del Covid-19 come infortunio sul lavoro.
E’ evidente che se nell’ambito sanitario ha un senso, perché strettamente legato al nesso di causalità , per le altre tipologie di lavoro rischia di diventare una condanna anticipata per le imprese italiane che si potrebbero trovare con decine di contenziosi aperti con i propri lavoratori, con anche pesanti risvolti penali, anche laddove è praticamente impossibile provare che il virus sia stato contratto sul posto di lavoro e non nella quotidianità .
Non possiamo chiedere agli imprenditori italiani che già dovranno farsi carico dei maggiori costi per la sicurezza, senza aver ricevuto un euro a fondo perduto dallo Stato, anche di sostenere infiniti processi civili e penali. Questo è inaccettabile e chiedo al Governo di correggere una norma farneticante e liberticida”.
Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro e coordinatore regionale degli azzurri in Piemonte.