Agenpress – Matteo Bernasconi, famoso alpinista dei Ragni di Lecco, è stato travolto e ucciso da una valanga in Valtellina. Il 38enne, che risiedeva a Como, è stato ucciso dalla massa di neve al Pizzo del Diavolo, ad alta quota, in una vallata alpina fra Ponte in Valtellina e Chiuro (Sondrio). L’allarme era scattato martedì in tarda serata. Il corpo senza vita di Bernasconi è stato ritrovato la notte scorsa nel Canale della Malgina, in Valtellina.
Guida alpina dal 2009, Bernasconi aveva 38 anni, era originario di Como ma risiedeva da qualche anno a Busto Arsizio; lascia la compagna e una figlia piccola. Nell’ambiente era conosciuto come “il Berna” e da molti anni faceva parte dei celebri “Ragni della Grignetta” – o “Ragni di Lecco” – il noto club che nel corso della propria storia ha avuto tra i propri membri numerosi campioni della arrampicata. Nel 2019, con l’altra guida alpina Paolo Marazzi, ha dato vita a Milano Adventure, progetto attivo nel mondo delle escursioni.
Nei giorni scorsi – domenica – aveva annunciato attraverso la propria pagina Facebook la ripresa della attività alpinistica che, come molte altre, era stata sospesa a causa del lockdown dovuto al coronavirus. Purtroppo la prima escursione gli è stata fatale.
Bernasconi è stato in molte occasioni compagno di cordata di Matteo Della Bordella, il forte alpinista varesino che è attualmente presidente dei “Ragni”. I due avevano condiviso numerose ascese sia in Europa sia in Sudamerica: nel 2010 “Berna” partecipò con Della Bordella ai primi tentativi dell’ascesa alla Torre Egger completata poi dal varesino con Luca Schiera; nel 2017 ha conquistato la Est del Torre Murallon con Della Bordella e con l’altro varesino David Bacci mentre quest’anno era salito sull’Aguja Standhardt.