Agenpress – C’è anche una ragazza di 15 anni tra le 10 persone arrestate ieri a Hong Kong con l’accusa di aver violato la nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina. Lo riportano i media locali, ricordando che le forze dell’ordine hanno fermato circa 370 persone, molte delle quali per la partecipazione a manifestazione non autorizzata. Nel giorno del 23/mo anniversario del passaggio dei territori da Londra a Pechino, ieri ci sono state numerose proteste contro la nuova norma, malgrado annoveri pesanti pene fino all’ergastolo.
In una dichiarazione, un portavoce del governo di Hong Kong ha affermato, in merito alle proteste di ieri, che “alcune persone possedevano e sventolavano bandiere e materiali stampati contenenti le parole ‘indipendenza di Hong Kong’ e cantavano slogan ‘indipendenza di Hong Kong'”, sono tutti “sospettati di incitare o incoraggiare altri alla secessione”.
Tale accusa, in base alla nuova norma, potrebbe comportare anche un periodo di reclusione a vita e un minimo di 10 anni di carcere per i principali autori di reato, o tre anni per coloro che “partecipano attivamente” all’azione, una delle quali era la ragazza di 15 anni. Quanto accadrà alle 10 persone arrestate per le violazioni della legge sulla sicurezza nazionale potrebbe definire i primi passi della sua applicazione a Hong Kong e le relative ripercussioni sulla società in generale. Sarà importante capire, ad esempio, se la pubblica accusa opterà per le pene più dure o per il trasferimento dei casi alla giurisdizione cinese, come consentito dalla legge.