AgenPress. “Il giorno successivo allo scontro tra Berlusconi e Fini all’Auditorium della Conciliazione con il famoso “che fai mi cacci?” la terza carica dello stato telefonò al Presidente Napolitano, (quella telefonata non la potro’ mai dimenticare) per concordare i successivi passaggi.
Nel libro che ho dato alle stampe nel 2015 per le edizioni Controcorrente, ho raccontato delle intese tra Napolitano e Fini. Insomma, del progetto scientificamente organizzato per far cadere il governo Berlusconi. Correva l’anno 2010. In quel tempo l’ex comunità missina si spaccò clamorosamente. Una parte segui’ Fini nella sua sciagurata avventura. In un progetto folle e suicida che ha segnato gravemente la storia della Destra politica in Italia.
Io e tantissimi altri contrastammo con forza quel perverso disegno. Ricordo con entusiasmo e con orgoglio gli appassionati incontri con Angelucci, Mazzocchi, Malgieri, e tanti altri amici per convincere gli indecisi a non seguire il disegno di Fini.
Il 14 dicembre del 2010, per soli 3 voti, sconfiggemmo in aula alla Camera la mozione dei finiani. Il golpe quella sera non riusci’. Sembrava fatta. Ma Napolitano non si arrese, e mise subito in campo anche il suo secondo killer contro il Cavaliere. Il potente Ministro dell’economia Giulio Tremonti, il quale prese le distanze dal Premier Berlusconi durante gli incontri a Cannes. Un abbandono in piena regola ben sfruttato da alcune cancellerie internazionali.
Se qualcuno vorra’ avere la bontà di andarsi a leggere, (o rileggere) quel mio libro, inizialmente programmato per altro percorso editoriale, ripercorrerà quelle terribili giornate. Rivivra’ momenti e scelte che hanno cambiato la storia politica della nostra Nazione.
Tradimenti, nefandezze, minacce, colpi bassi, miserie umane. Un intrigo di palazzo che giustamente può essere definito uno dei più grandi colpi di stato del dopoguerra. La battaglia per la verità continua.”
Lo dichiara l’ex Deputato di Napoli del Pdl Amedeo Laboccetta, Presidente di Polo Sud.