AgenPress. Michele Bordo, vicecapogruppo del PD alla Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“I soldi l’Europa ce li presta, ma anche se noi collocassimo i titoli italiani sarebbero prestiti che noi chiediamo agli investitori sui quali dobbiamo pagare un interesse –ha affermato Bordo-. L’UE ha fatto di più perché è vero che ci presta i soldi, ma una parte delle risorse del Recovery Fund sarà a fondo perduto. Per quanto riguarda il Mes, gli interessi che pagheremmo sarebbero addirittura negativi, cioè dovremmo restituire all’Europa meno soldi di quanti ce ne presta.
Un’ulteriore ragione che rende la posizione di chi è contro il Mes incomprensibile. Io penso che sarebbe sbagliato e irragionevole se il governo scegliesse di non utilizzare le risorse del Mes. L’approccio del M5S non può continuare ad essere ideologico, è un approccio irresponsabile che non ci possiamo permettere, dobbiamo essere pragmatici, concreti. Paradossalmente il Recovery Fund presenta condizioni maggiori rispetto a quelle del Mes, perché c’è bisogno di presentare un piano dettagliato di interventi. L’unica condizione del Mes è utilizzare le risorse per la sanità.
Penso che Conte lavorerà in questi giorni per giungere ad una mediazione tra le forze di maggioranza e conto che il premier farà la proposta migliore, poi si pronuncerà il Parlamento. Spero che il governo sosterrà la posizione di accedere al Mes. Gli altri Paesi non hanno voluto accedere al Mes?
Gli altri Paesi pagano tassi d’interesse già molto bassi per finanziarsi sul mercato, quindi alcuni Paesi hanno meno interesse ad accedere al Mes rispetto all’Italia. Inoltre se noi non accedessimo al Mes a queste condizioni, daremmo un messaggio di sfiducia agli altri Stati membri. Se ci danno delle risorse importanti, come il Recovery Fund, è evidente che noi dobbiamo essere in grado di dire come spenderemo questi soldi.
Il governo è al lavoro per presentare un piano in questo senso, piano che sarà monitorato dall’UE. Entro settembre questo piano va preparato. Per noi le priorità sono digitalizzazione del Paese, grandi infrastrutture, miglioramento del servizio sanitario, economia verde”.