AgenPress – “Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown, con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacente a casa delle norme anti covid”. Lo ha affermato il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, illustrando i dettagli dell’operazione che ha portato questa mattina all’arresto di sette carabinieri della stazione di Piacenza Levante con le accuse di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falsità ideologica.
“Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c’è stato nulla in quella caserma di lecito”.
“Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell’Arma dei carabinieri. Si tratta di aspetti molto gravi e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti”, ha detto ancora.
Ci sono anche “arresti completamente falsati e perquisizioni arbitrarie” nell’ordinanza da 300 pagine che il gip del Tribunale di Piacenza ha emesso nei confronti dei sette carabinieri della caserma Levante di Piacenza che questa mattina sono stati arrestati. Sei sono in carcere e uno, il maresciallo che comanda la stazione, agli arresti domiciliari.
“Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi (…) in poche parole abbiamo fatto una piramide (…) noi siamo irraggiungibili”. Sono alcune frasi, agli atti dell’ordinanza raccolte da un’intercettazione ambientale. “Abbiamo trovato un’altra persona che sta sotto di noi. Questa persona qua va tutti da questi gli spacciatori e gli dice: ‘Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!’ e la roba gliela diamo noi!”.