AgenPress. Ho sottoscritto convintamente la Risoluzione del collega presidente On. Giacomoni, insieme alla Presidente del Gruppo Forza Italia Gelmini e agli altri colleghi delle commissioni economiche. La risoluzione sarà presentata lunedì in Commissione Finanze, nella speranza che un confronto istituzionale serio ed equilibrato tra tutti i componenti possa spingere il governo ad attivare subito la richiesta del MES.
Già nella giornata di martedì 13 ottobre la Camera dei Deputati aveva respinto la risoluzione di Forza Italia in Aula, a prima firma del collega Renato Brunetta, che sosteneva l’attivazione dello strumento, smascherando tuttavia le differenti posizioni all’interno della maggioranza e spingendo il Presidente della Regione Lazio e Segretario PD Nicola Zingaretti a una dichiarazione netta di apertura.
In questo senso, come Vicepresidente vicario di ANCI delegato alla salute, voglio anche raccogliere l’appello del Sindaco Ricci ai Sindaci del centrosinistra e del centrodestra a favore del MES. Come ribadito anche durante l’ultimo incontro della cabina di regia Governo-Regioni-Enti locali, chiediamo che alle città siano rapidamente assicurate tali risorse per poter disporre nei bilanci della capacità pianificatoria di presidi territoriali, di modalità di teleassistenza e teleconsulto, di prevenzione e controllo domiciliare.
Siamo la spina dorsale del Paese e abbiamo bisogno di risorse, economico-finanziarie e umane, per programmare servizi all’altezza delle generazioni che li dovranno pagare e sostenere. Questo, tra l’altro, implicherebbe maggiori opportunità per i più giovani e per tutti quei professionisti del welfare e della cura che stanno abbandonando i nostri territori spopolando aree interne e periferiche del Paese.
Siamo di fronte a una seconda ondata del virus, con un aumento di contagi e ricoveri su tutto il territorio nazionale, che sta nuovamente mettendo sotto pressione il Sistema Sanitario Nazionale.
Continuare a rimandare la decisione a favore del MES significa perseverare nel voler trattare la situazione come emergenziale, in una spirale infinita di proroghe dello stato di emergenza e di stanziamenti tampone per i territori che dovessero richiedere una nuova chiusura, invece che rafforzare il Sistema per renderlo più resiliente ed efficace di fronte alle crisi.