Afghanistan. Appello magistrate italiane per colleghe afghane. Sono a rischio, scarcerati detenuti che avevano condannato

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AgenPress – “Le colleghe afghane e le loro famiglie  corrono seri pericoli di vita anche a causa della scarcerazione dei detenuti dalle stesse condannati. Il pericolo in cui versano le magistrate afghane  è aggravato dalla loro appartenenza al genere femminile alla luce del carattere fondamentalista del nascente regime talebano”.

Lo scrive in una nota l’Admi, Associazione Donne Magistrati Italiane, presieduto dalla magistrata pugliese Lilly Ginefra, la quale “con piena convinzione ha accolto la richiesta dell’IAWJ, International Association Woman Judges, di cui è socia fondatrice, di manifestare il sostegno alle magistrate afghane”.

L’Admi “chiede all’Onu, alle organizzazioni internazionali e alle forze governative di intervenire celermente ed efficacemente al fine di garantire condizioni di sicurezza per le magistrate che intendono continuare ad esercitare in piena indipendenza il proprio ruolo”. E “chiede che le speciali misure di protezione già adottate per altre categorie professionali siano estese alle magistrate e alle loro famiglie”.

Per manifestare ancora più concretamente il proprio sostegno alle colleghe afghane, l’Admi ha deciso di effettuare un versamento pari a 1.500 euro e “di favorire l’adesione all’iniziativa dell’Anm della raccolta fondi”.

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