AgenPress – Nel 2019 in Europa sono state uccise 1.421 donne, una media di quattro al giorno, una ogni sei ore: 285 in Francia, 276 in Germania, 126 in Spagna e 111 nel nostro Paese. Ma la prospettiva cambia se si prende in considerazione il numero di abitanti: le donne vittime di omicidi volontari sono 4,06 ogni 100 mila abitanti in Lettonia, 2,23 a Cipro, 1,59 in Montenegro, 1,47 in Lituania, 1,24 a Malta, 1,07 in Finlandia, 0,93 in Danimarca, 0,91 in Albania, 0,89 in Bulgaria e in Austria.
Gli ultimi dati ufficiali contenuti nei database di Eurostat, aggiornati a due anni fa, confermano un trend emerso negli ultimi anni: i tassi di omicidi femminili più elevati si registrano nei Paesi dell’Europa orientale e meridionale.
Nel 2019 – Francia, Germania, Spagna e Italia a parte – le donne uccise sono state 80 in Polonia, 71 in Romania, 42 in Lettonia, 42 in Olanda, 40 in Austria, 39 nella Repubblica Ceca, 32 in Bulgaria, 31 in Ungheria, 30 in Finlandia, 29 in Serbia, 27 in Danimarca, 26 in Svizzera, 25 in Svezia, 22 in Lituania, 19 in Grecia, 18 in Slovacchia, 16 in Norvegia, 14 in Croazia, 13 in Albania, 10 a Cipro, 10 in Bosnia-Erzegovina, 8 in Irlanda, 6 in Estonia, 5 in Montenegro, 4 in Slovenia, 3 a Malta e 3 nel Kosovo.
Ma in un quadro tendenziale di calo degli omicidi volontari, fa riflettere che le vittime donne rappresentino più della metà delle vittime totali a Malta (80%, tre su cinque), a Cipro (il 66,6%), in Lettonia (62,7%), in Norvegia (57,1%), in Svizzera (56,5%) e in Austria (51,9%). A seguire, Ungheria (48,4%), Germania (44,3%), Croazia (42,4%), Danimarca (40,9%), Bulgaria (40,0%), Olanda (38,5%), Spagna (37,8%), Italia (35,3%), Finlandia (34,0%), Francia (33,1%), Serbia (32,2%), Polonia (31,6%) e Romania (29,0%).