AgenPress – “Il muflone è una delle 59 specie cacciabili, non è in via di estinzione e non è protetta, e soprattutto è una specie aliena e invasiva che crea danni alla biodiversità e che nel mondo è responsabile dell’estinzione di almeno tre tipi di piante”.
Così Giampiero Sammuri, presidente del Parc dell’Arcipelago Toscano, in merito alla polemica sull’abbattimento dei mufloni all’Isola del Giglio.
“Si tratta di attività di controllo che vengono svolte da tutti i parchi – sottolinea -. Solo l’anno scorso, considerando anche uno stop di tre mesi per l’emergenza Covid, nei parchi nazionali sono stati abbattuti 5000 ungulati, tra cinghiali, cervi e mufloni. In Toscana il Parco di Migliarino San Rossore ha abbattuto 1300 daini. In 25 anni di esistenza il parco dell’Arcipelago Toscano ha abbattuto 2100 mufloni tra Elba, Giglio e Capraia. Al Giglio in particolare 97 in 10 anni”.
Sammuri ricorda che solo “la Regione Toscana ha redatto un piano di abbattimento per il muflone che in quest’annata ne prevede 434, in attività venatoria. Al Giglio stimavamo da 40 a 80 mufloni presenti, che vanno eradicati”. Per la prima volta il Parco quest’anno, con fondi del progetto Life, ha iniziato a catturare i mufloni, attività che proseguirà nei prossimi mesi affiancando gli abbattimenti.
“Dalla primavera a oggi ne abbiamo catturati 20 – spiega ancora Sammuri -: 10 sono stati trasferiti in un centro di recupero animali a Semproniano (Grosseto), e 10 in un’azienda agricola a Miemo, in provincia di Pisa. Attualmente dunque sull’isola stimiamo tra 20 e 60 mufloni. Le attività di cattura continuano, anche se molto dispendiose, gli altri mufloni saranno cacciati”.
“Dispiace che a fronte di questo grande sforzo – conclude -, fatto anche per venire incontro alla sensibilità degli animalisti, ci siano tutte queste critiche nei nostri confronti, anche di stampo negazionista dicendo che il muflone è stato portato al Giglio perché in via di estinzione, quando invece è specie aliena e invasiva”.