AgenPress. “L’oncologia di precisione non è solo geni. Oggi la personalizzazione della medicina richiede uno sforzo imponente per raccogliere le informazioni dei nostri pazienti in materia prospettica e quanto più estesa ed ampia”.
Lo dice Paolo Marchetti, Direttore scientifico IDI Roma, presidente della Fondazione per la Medicina di Precisione, intervenendo all’evento “Sconfiggere il cancro: una priorità per l’Italia.
Le nuove linee guida del Beating Cancer Plan. Dall’Europa all’Italia strategie per eliminare le diseguaglianze nell’accesso a diagnosi e cure”, organizzato da Beatrice Lorenzin, responsabile del Forum tematico Politica Sanitaria.
“Per essere più competitivi nella lotta contro il cancro dobbiamo però mettere in rete gli istituti di eccellenza. Dobbiamo pensare agli ircss come una spina dorsale che permetta in ambito della ricerca di ottimizzare le risorse e in ambito di assistenza di condividere la qualità”.
Lo afferma nel suo intervento Giovanni Apolone, Direttore scientifico Istituto Tumori di Milano, coordinatore IRCCS Pubblici, che spiega però: “Bisogna fare però una riforma per gli Ircss perchè sono aumentati, e molti eterogenei ma in realtà i finanziamenti non sono più sufficienti. La riforma deve essere radicale, pragmatica, non basata solo sull’eccellenza”.
Un ruolo importante dell’Italia nella ricerca e nella battaglia contro il cancro sottolineato anche da Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità per “la sensibilità che l’ha sempre connotata”, con uno sguardo soprattutto ai pazienti in età pedriatrica: “Serve una collaborazione internazionale. Oggi in Italia riusciamo a guarire il 75%, /80% dei bambini, dobbiamo aiutare gli altri Paesi a raggiungere gli stessi risultati”.