AgenPress – La Svizzera ha annunciato che rinuncerà al suo impegno per la “neutralità svizzera” a favore dell’adozione di sanzioni contro la Russia.
Lo ha detto il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, aggiungendo che le sanzioni svizzere saranno in linea con quelle già adottate dall’Unione europea.
“Il Consiglio federale svizzero ha deciso oggi di adottare integralmente le sanzioni dell’UE”, ha detto Cassis durante una conferenza stampa. “È un’azione senza precedenti della Svizzera, che prima è sempre rimasta neutrale”.
“L’attacco della Russia è un attacco alla libertà, un attacco alla democrazia, un attacco alla popolazione civile e un attacco alle istituzioni di un Paese libero. Questo non può essere accettato per quanto riguarda il diritto internazionale, questo non può essere accettato politicamente e questo non può essere accettato moralmente”.
Parlando dopo una riunione straordinaria del Consiglio federale svizzero, Cassis ha sottolineato che “in questi giorni bui”, la Svizzera è solidale con il popolo ucraino e spera che le sanzioni incoraggino il Cremlino a “cambiare idea”.
“Avendo firmato la Convenzione di Ginevra sui diritti umani, siamo vincolati all’ordine umanitario”, ha affermato Cassis. “Altre democrazie potranno contare sulla Svizzera; coloro che sostengono il diritto internazionale possono fare affidamento sulla Svizzera; afferma che la difesa dei diritti umani deve poter fare affidamento sulla Svizzera”.
Secondo il Presidente federale svizzero, la Svizzera congelerà i beni delle “persone quotate” e metterà in vigore anche un divieto d’ingresso per quelli evidenziati dal pacchetto di sanzioni dell’UE.
Cassis ha affermato che la Svizzera sta chiudendo il suo spazio aereo a tutti i voli dalla Russia, compresi i jet privati, ad eccezione dei voli umanitari, dei voli di ricerca e delle situazioni di emergenza.
Il ministro della Giustizia svizzero Karin Keller-Sutter ha affermato che il divieto d’ingresso avrà un impatto sugli “oligarchi di nazionalità russa o ucraina che sono particolarmente vicini al presidente russo Vladimir Putin”.
“Si tratta di cinque persone con forti legami economici con la Svizzera”, ha sottolineato Keller-Sutter, ma ha detto che per motivi di privacy non stava nominando quegli oligarchi.