AgenPress – E’ stato rinviato al 29 novembre il processo a carico di Patrick Zaki. Lo dice lo studente dell’Università di Bologna al termine della settima udienza a Mansura.
“Nulla di nuovo. È solo un nuovo rinvio dell’udienza che” stavolta “è stata rinviata al 29 novembre”, ha poi precisato Patrick parlando a giornalisti davanti al Palazzo di Giustizia di Mansura. “Siamo nel ciclo del rinviare, e rinviare, e rinviare” di cui “non sappiamo i motivi”.
“Oggi abbiamo fatto presente al giudice che volevamo presentare la nostra difesa”, “ma non ce ne hanno dato l’opportunità”, ha detto ancora, “come ogni volta”. “Così aspettiamo” anche se “non se non sappiamo i motivi che sono dietro il rinvio, ma vedremo”, ha insistito Patrick. “Non è durata più di un secondo” o insomma, “pochi secondi, uno o due”, ha detto rispondendo alla domanda su quanto fosse durata l’udienza. “Mi chiedono sempre la carta d’identità, do la carta d’identità, vanno in camera di consiglio e poi danno la decisione”.
All’udienza erano presenti diplomatici di Italia, Unione Europea, Stati Uniti e Canada. La presenza dei diplomatici internazionali è avvenuta su richiesta dell’Ambasciata italiana al Cairo, nell’ambito di un programma di “osservazione” da parte dell’Ue di processi egiziani rilevanti per il rispetto dei diritti umani cui partecipano anche altri paesi tra cui appunto gli Usa. L’Italia è sempre stata in prima fila in questo tipo in questo monitoraggio fin dal febbraio 2020, quando iniziò la vicenda giudiziaria dello studente egiziano dell’Università di Bologna.