Bonus benzina 2023: di cosa si tratta

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AgenPress. A fronte del generale aumento del costo dei carburanti, il Governo ha deciso, con la legge n°23 del 10 marzo 2023, l’istituzione di misure di controllo sui prezzi finali dei carburanti per autotrazione e la proroga del cosiddetto bonus benzina, con cui è prevista una detassazione fino a 200 euro su buoni acquisto di carburante o per la ricarica di veicoli elettrici.

Ma chi ha diritto ai buoni carburante? In questo articolo facciamo chiarezza su questo tipo di benefit: in cosa consiste, chi può usufruirne e come utilizzarlo.

I buoni carburanti e chi può ottenerli

Il bonus benzina si presenta come dei voucher, che possono essere in formato cartaceo o elettronico, assegnati dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti. Tramite questi buoni è possibile acquistare carburante, che sia benzina, gasolio, metano o GPL, così come ricaricare veicoli elettrici.

La facoltà di erogare i buoni benzina è esclusiva dei datori di lavoro operanti nel settore privato, tra questi quindi le imprese, che siano individuali o collettive, i titolari di partita IVA e gli enti non commerciali come le onlus, le associazioni o le fondazioni, chiaramente con a disposizione dei lavoratori dipendenti.

Le amministrazioni pubbliche ne sono quindi escluse, con l’eccezione degli enti pubblici economici non rientranti nelle amministrazioni pubbliche e quindi a tutti gli effetti considerati parte del settore privato.

Tra i potenziali beneficiari del bonus benzina rientrano, i lavoratori dipendenti e assimilati del privato, senza distinzione tra assunti a tempo indeterminato e determinato, part-time o full-time, lavoratori in smart working, apprendisti, stagisti, tirocinanti o lavoratori a progetto e senza limiti di ruolo o di reddito.

Per l’intero 2023 questa categoria di lavoratori potrà ricevere gratuitamente dal proprio datore di lavoro buoni benzina fino a un valore di 200 euro annui, senza che questi concorrano alla formazione del reddito, e quindi non andando a incidere sul calcolo dell’IRPEF.

Il bonus carburante può venire assegnato tramite un accordo di primo livello, come da CCNL così come da regolamento aziendale o da accordo territoriale di secondo livello, anche al singolo lavoratore, non per forza alla generalità dei dipendenti o ad alcune categorie di essi.

Ad essere invece esclusi dal bonus sono i titolari di partita IVA e i dipendenti pubblici.

Vantaggi del bonus per le aziende e per i dipendenti

Oltre ad essere ovviamente vantaggioso per i dipendenti che ne usufruiscono, il bonus benzina presenta benefici anche per il datore di lavoro che li eroga; infatti, il costo sostenuto per l’acquisto dei buoni carburante è interamente deducibile ai fini IRES o IRPEF.

Un altro aspetto è poi legato agli effetti positivi che il bonus ha sul potere di acquisto dei dipendenti, in un momento delicato a livello economico e con il prezzo dei carburanti che resta ancora piuttosto alto.

Un datore di lavoro che si avvale dei buoni carburante per i propri dipendenti dimostra con questa modalità pratica di tenere al bene di questi ultimi, spesso pendolari e che quotidianamente si spostano con i propri mezzi percorrendo anche diversi chilometri per andare a lavoro; ne guadagnerà anche l’azienda.

 

 

 

 

 

 

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