AgenPress. “Non è tanto il problema di un governo. Dobbiamo tener conto che in Africa, negli ultimi mesi, diversi sono stati i tentativi di colpo di Stato, di cui sette-otto anche riusciti. Questo determina certamente una maggiore pressione per quanto riguarda i migranti. I tentativi di accordo con la Tunisia, poi, non sembrano aver dato i frutti sperati.
A peggiorare la situazione, infine, le inondazioni in Libia e il terremoto in Marocco. Chi è al governo, oggi, deve pensare innanzitutto al contingente. La verità è che l’Europa non sa dove sbattere la testa.
Ogni Stato continua a guardare ai flussi con un occhio casalingo. Non viene neanche considerata una strategia comune, soprattutto se teniamo conto che non esiste una politica condivisa neanche sul fenomeno dell’immigrazione regolare”.