Agenpress – Un lancio massiccio di razzi, migliaia, dalla Striscia di Gaza verso le città israeliane del sud e del centro, soprattutto le più vicine al punto di frizione: Sderot e, sulla costa, Ashkelon e Ashdod. Ma i missili sono arrivati anche a Tel Aviv e a Gerusalemme.
I militanti di Hamas sono entrati nel territorio israeliano nelle prime ore di sabato mattina , prendendo apparentemente il controllo di varie comunità nel sud del paese. In alcune zone i combattimenti sono ancora in corso.
L’attacco contro Israele è stato rivendicato dal capo del braccio armato di Hamas: “Abbiamo deciso di porre fine a tutti i crimini dell’occupazione” e da questa mattina sono stati lanciati “più di cinquemila razzi”, ha detto Mohammad Deif, comandante delle Brigate Ezzedine al-Qassam, in una registrazione audio trasmessa da Al-Aqsa Tv, il canale televisivo di Hamas, il movimento islamista al potere a Gaza.
A metà mattinata l’esercito israeliano ha risposto con una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza e le truppe sarebbero impegnate in combattimenti a terra in “diversi luoghi intorno alla Striscia di Gaza” contro combattenti che si sarebbero infiltrati in territorio israeliano “utilizzando parapendii” via mare e via terra. Lo afferma un portavoce dell’esercito.
Finora, il bilancio provvisorio parla di oltre 100 morti e più di 900 feriti. Ma, e questo è il dato peculiare, per la prima volta si sono registrati sconfinamenti di gruppi di miliziani palestinesi che, al grido di “Hamasim!”, hanno seminato il terrore nei sobborghi vicini al confine.
Immediata la risposta del governo israeliano, che ha lanciato un’operazione di risposta, denominata “Spade di Ferro”, con cui sono stati colpiti obiettivi di Hamas nella Striscia. Il bilancio provvisorio, basato su fonti palestinesi, parla di 198 morti e 1600 feriti.
Il comandante militare di Hamas, Mohammed Deif, ha detto che 5.000 sono stati lanciati, ma un portavoce militare israeliano ha detto cheerano 2.500.
Il ministero della Sanità palestinese afferma che almeno 198 persone sono state uccise e 1.610 ferite a Gaza dalla ritorsione israeliana dopo l’attacco di Hamas.
“Siamo in guerra e la vinceremo”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un video discorso al Paese.
In queste ore Israele si è prefisso tre obiettivi: “riprendere il controllo nelle zone in cui si sono infiltrate le forze nemiche, far pagare al nemico un prezzo enorme, anche a Gaza, e rafforzare gli altri fronti perchè nessuno compia l’errore di associarsi a questa guerra”, ha aggiunto Netanyahu aprendo una seduta straordinaria del consiglio dei ministri. “Siamo in guerra ed in guerra occorre mantenere il sangue freddo”, ha aggiunto. “Faccio appello a tutti i cittadini affinchè si uniscano per raggiungere il nostro obiettivo finale: una vittoria nella guerra”.