Israele. Le urla di Noa rapita dai terroristi di Hamas. Il dolore del padre. Scomparso anche il fidanzato [video]

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AgenPress – Noa Argamani è una ragazza israeliana  rapita dai militanti di Hamas durante un festival musicale.  Nel filmato si vede la ragazza sul retro di una motocicletta mentre viene portata via , tra le grida di aiuto. Ma quel rave si è trasformato in un incubo per Noa Argamani , protagonista di un video diventato virale in cui viene presa in ostaggio dai miliziani di Hamas durante l’attacco di sabato.

Il video la mostra mentre invoca il suo ragazzo, Avi Nathan o “Avinatan”, a cui è stato impedito dai militanti armati di aiutarla e che ora è scomparso.

Si sente Noa urlare “Non uccidermi! No, no, no’ mentre allunga disperatamente le braccia per raggiungere il suo ragazzo Avi Nathan che era nelle mani degli aggressori.

Avi è stato portato via sotto la minaccia delle armi mentre Noa è stata portata lungo una strada sterrata. Ieri sera il destino della coppia è rimasto sconosciuto.

Il padre di Noa ha riconosciuto la giovane.  “Speravo che fosse un errore e non fosse vero. E poi in ospedale un ragazzo mi ha chiesto se volevo vedere quel video. Ho detto di sì e ho capito per certo che si tratta di Noa.  Singhiozzando  Argamani ha detto: “Sono sempre stato così protettivo ma in questo momento non potevo proteggerla.

“Per tutta la vita, da quando è nata, ho cercato di proteggerla e abbracciarla, sostenerla e amarla. Vorrei poter almeno incoraggiarla in questo momento difficile o dirle qualcosa”.

Ha raccontato di aver cercato disperatamente di mettersi in contatto con sua figlia ma quando lei non ha risposto al telefono è andato a cercarla negli ospedali del sud di Israele.

“Quando sono arrivato lì, qualcuno mi ha parlato del video di lei sulla moto, ma speravo non fosse vero. Poi qualcuno mi ha mostrato il video e ho visto Noa.

Era così spaventata. Era pietrificata, piangeva, non potevo guardarlo. Il messaggio arriva tra le notizie di “un massacro” avvenuto durante il “festival della pace” nel deserto, dove centinaia di manifestanti si erano riuniti per una celebrazione durata tutta la notte al termine della festa religiosa di Sukkot.

 

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