AgenPress – “Sabato scorso il cacciatorpediniere Caio Duilio ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi nello Stretto di Bab El Mandeb. A nome del Governo e, ne sono certo, di tutta l’Aula, vorrei rinnovare all’equipaggio della Nave Duilio e a tutte le Forze Armate profonda gratitudine per il loro costante e prezioso operato. L’attacco al Duilio conferma ancora una volta la gravità della minaccia terroristica degli Houthi e la tempestività delle iniziative che il Governo ha deciso di intraprendere”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aprendo il suo intervento nell’aula di Montecitorio prima del voto sul via libera alla missione Aspides.
“Sul piano politico-diplomatico, è essenziale raggiungere un cessate il fuoco sostenibile a Gaza. E questo anche per attenuare le tensioni regionali. L’Italia chiede una pausa prolungata e duratura delle ostilità, che porti a un cessate il fuoco sostenibile come richiesto anche dalle Risoluzioni 2712 e 2720 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.
“La strage del pane impone di intensificare gli sforzi per giungere al più presto ad un cessate il fuoco. Abbiamo chiesto ad Israele di accertare con rigore la dinamica dei fatti e le responsabilità”.
“Durante la mia ultima missione in Libano, Israele e Palestina a fine gennaio, ho ribadito a tutti gli interlocutori l’importanza di affrontare la crisi con mezzi politici. Ho sottolineato la necessità di un credibile e concreto percorso verso la soluzione “due popoli, due Stati”, con il contributo di un’Autorità Palestinese rafforzata e riformata”, ha aggiunto.
“Le dimissioni del Primo Ministro Shtayyeh e la formazione di un futuro Governo dell’Autorità Nazionale Palestinese sono un segnale importante in questa direzione. In parallelo, dobbiamo rilanciare i processi di normalizzazione e integrazione regionale. Un quadro regionale favorevole è essenziale per il successo di qualsiasi iniziativa politica. I Paesi arabi che più si stanno attivando per la ricerca di una soluzione possono svolgere un ruolo essenziale nella riabilitazione di Gaza e nel favorire l’integrazione economica con Israele. La condizione è che vi sia un impegno chiaro ed irreversibile per la creazione di uno Stato palestinese indipendente”.
“Aspides non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione”.
“Le risposte saranno condotte nel pieno rispetto del diritto internazionale, quello consuetudinario e il diritto all’autodifesa in caso di attacco imminente o in corso, su navi proprie o di terzi, così come previsto all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Aspides agirà inoltre in piena conformità con la Convenzione Onu sul diritto del mare”.
“Le attività esecutive potranno essere svolte solo nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, a sud della latitudine di Mascate.Dovrà in ogni caso trattarsi di risposte necessarie e proporzionate e comunque sempre in mare o nello spazio aereo. In nessun caso Aspides potrà essere coinvolta in operazioni sulla terraferma”.
“Voglio ribadire – aggiunge il ministro degli Esteri Antonio Tajani – che Aspides avrà compiti soltanto di natura difensiva, non potrà intraprendere azioni di tipo preventivo. L’avverbio eminentemente deve essere interpretato in senso rafforzativo, non sarebbe possibile avere un’azione offensiva. Azione difensiva non vuol dire semplice accompagnamento delle navi ma prevede anche la possibilità di reagire in modo militare, com’è accaduto con il drone. Ci sono compiti esecutivi che sono di autodifesa estesa, cioè neutralizzazione di attacchi. Le attività esecutive saranno solo sul Mar Rosso e nel Golfo di Aden ma solo con risposte necessarie e proporzionate e sempre in mare e nello spazio aereo. Mai sulla terra ferma”.