AgenPress – “La politica di bilancio sarà chiamata, oltre a reperire risorse per le “politiche invariate” che si deciderà di perseguire, anche a finanziare le transizioni digitale e verde. Nell’introdurre nuovi schemi di incentivazione occorrerà evitare di ripetere gli errori che hanno caratterizzato alcune misure recenti, in particolare l’esperienza del Superbonus”.
Lo dice Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, spiegando che negli incentivi che il governo deciderà di mettere in campo per favorire la transizione digitale e ecologica bisognerà stare attenti a non rifare errori come quello del superbonus.
Il costo del Superbonus contabilizzato per competenza nel 2023 è pari a 3,7 punti di Pil ovvero 77 miliardi, “5 volte superiore” a quanto il Def 2023 calcolava sarebbe maturato entro l’anno, ha aggiunto.
L’attuale versione dei conti pubblici 2023 resa nota oggi dall’Istat (che ha rivisto il deficit dal 7,2% dal 7,4% del Pil) differisce da quella del 5 aprile perché “acquisisce le più recenti evidenze sulla spesa per i crediti d’imposta connessi al Superbonus”., hanno spiegato i tecnici dell’Istituto nel corso dell’audizione sul Def.
“La normativa aveva infatti indicato il 4 aprile 2024 come data ultima per comunicare all’Agenzia delle Entrate la scelta di avvalersi della cessione del credito o dello sconto in fattura.
Le informazioni inserite nell’attuale versione dei conti sono a riguardo complete, sebbene non ancora definitive per eventuali modifiche dovute alla fisiologica stabilizzazione del dato relativo alla cessione dei crediti nei prossimi mesi. Ulteriori modifiche della spesa complessiva potranno, inoltre, derivare dai dati sulle detrazioni desunte dalle dichiarazioni fiscali che saranno disponibili solo dopo la fine dell’anno. Tuttavia, dato il ricorso limitato all’opzione dell’utilizzo diretto da parte del beneficiario, è verosimile attendersi revisioni di importo limitato”.