AgenPress. L’ordine dei medici lancia l’allarme: a Roma ci sono 50mila ragazzi e ragazze che fanno uso di cannabis e cominciano anche a 10 anni. Questa mattina Paolo Crepet, medico psichiatra, è intervento per commentare proprio questi dati allarmanti ai microfoni di Radio Cusano Campus, ospite della trasmissione di approfondimento ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani.
“Ci sono 50mila ragazzi e ragazze che vogliono disconnettersi. Se questo non è una preoccupazione per qualcuno non so di cosa ci dobbiamo preoccupare.” E poi aggiunge: “oggi siamo a un consumo triplo di cocaina, droghe di sintesi e crack tutte droghe micidiali. Io non so cosa voglia fare il governo nei confronti delle droghe pesanti, perché fare i muscoli con quelle leggere sono buono anche io, fare i muscoli con quelle pesanti è un po’ più complicato.”
“Io una striscia di cocaina non me la sono mai fatta, ho provato una volta uno spinello e mi è venuto da ridere. Non sono adatto. Mi pareva stupido perdere il minimo della mia coscienza e il divertimento naturale.”
Riguardo gli effetti sulla salute aggiunge: “Si cerca l’effetto sgradevole, se non facesse niente perché uno la prende? Questa è una cosa che combatte contro la nostra intelligenza. Uno beve il vino perché un po’ ti anestetizza ma se bevi mezzo bicchiere senti solo il sapore. Se vai fuori con una compagnia gli spinelli sono plurimi. Inoltre c’è una quota parte, una percentuale di persone nelle quali anche uno spinello o pochi spinelli possono scatenare schizzofrenia.”
Sulla correlazione tra creatività e sostanze sostiene che: “è chiaro che c’è un rapporto però dobbiamo anche essere onesti: per un grande artista che ha fatto uso di sostanze ci sono 10milioni di zombie che non hanno prodotto neanche una nota sul piano. Quindi non diciamo che se ti droghi diventi un’artista, se ti droghi diventi uno zombie.”
Ma lo psichiatra riconosce anche gli effetti positivi “la marijuana, per esempio, è un antidolorifico che può essere usato anche nella cura di effetti collaterali nei momenti finali di un cancro”.
Secondo Paolo Crepet è possibile smettere perché la droga “è un riempitivo di una vita che non è andata bene. Non è un caso che il presidente degli Stati Uniti e il presidente cinese si incontrino per parlare di droga, come è avvenuto qualche mese fa a San Francisco. Questa droga è il Fentanyl, una droga pazzesca che ha fatto 120, 130mila morti negli Stati Uniti. Allora una domanda ce la facciamo: come mai tanta gente vuole anestetizzarsi fino a morire?”, ha concluso lo psichiatra Crepet.