Pm vogliono indagare Arianna Meloni? La difesa del premier. Metodo già visto contro Berlusconi. Gravissimo se fosse vero

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AgenPress – “Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su il Giornale. D’altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina senza trovare nulla per attaccarci”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni.

“Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo”, ha aggiunto.

“Ma in fondo sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l’Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione”.

L’accusa per la sorella della premier potrebbe essere quella paventata da una deputata di Italia Viva, Raffaella Paita, qualche giorno fa:il traffico di influenze. Un reato abbastanza controverso e i cui contorni rimangono sempre abbastanza vaghi e molto difficili da decifrare.

L’articolo 346 bis relativo appunto a questa tipologia di reato recita testuale “chiunque sfruttando o vantando relazioni esistenti o asserite con un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altra utilità, come prezzo della propria mediazione illecita verso un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio, ovvero per remunerarlo in relazione all’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri”.

 

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